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Mariangela Pala 21 novembre 2016
Rifiuti a Porto Torres: «da 7 mesi situazione insostenibile»
Un’aggiudicazione dell’appalto affidata in maniera «troppo frettolosa», secondo il segretario generale della Fit-Cisl, Giuliano Deliperi che attacca le aziende «Le nostre preoccupazioni, oltremodo giustificate, - spiega - arrivavano dalle difficoltà derivate nel gestire un appalto con tre aziende, oltre che alla cattiva reputazione di Aimeri Ambiente, azienda inadempiente su più fronti la quale, al di là delle sentenze che in mezza Italia gli hanno revocato numerosi appalti per inadempienza,»


PORTO TORRES - Risale al primo aprile l’assegnazione del nuovo servizio di raccolta rifiuti urbani che il Comune di Porto Torres ha affidato al raggruppamento di imprese formato da Ambiente 2.0 ( ex Aimeri Ambiente , divenuta poi Energeticambiente + Pianeta Ambiente) e Asa. Un’aggiudicazione dell’appalto affidata in maniera «troppo frettolosa», secondo il segretario generale della Fit-Cisl, Giuliano Deliperi. «Le nostre preoccupazioni, oltremodo giustificate, - spiega - arrivavano dalle difficoltà derivate nel gestire un appalto con tre aziende, oltre che alla cattiva reputazione di Aimeri Ambiente, azienda inadempiente su più fronti la quale, al di là delle sentenze che in mezza Italia gli hanno revocato numerosi appalti per inadempienza, è nota per la cattiva gestione del servizio e gli omessi pagamenti degli oneri del personale che opera ad Alghero».

Il periodo di tre mesi, per andare a regime con il servizio e il rispetto del capitolato, per il segretario Deliperi «è stato abbondantemente superato, le sanzioni elevate dal Comune di Porto Torres alle aziende (se mai verranno effettivamente pagate) non saranno la soluzione ai disservizi, che dimostrano incapacità aziendale e mancati investimenti (ci si chiede se hanno le risorse finanziarie per affrontarli), nonostante i dirigenti aziendali siano soliti dire che i problemi sono in via di soluzione», e oggi i cittadini di Porto Torres, «pagano il conto di una dirigenza irresponsabile che ha fatto una scelta scellerata, conscia delle conseguenze». Il confronto con il servizio effettuato dalle stesse aziende ad Alghero è inevitabile. «Lì è da ben sei anni che i dirigenti lo ripetono, ma nella realtà, si peggiora ogni giorno», aggiunge il segretario generale Fit-Cisl.

«E’ stabilito che certi disservizi si verifichino quando sono tre aziende a dover svolgere il servizio, con divisione di personale, mezzi e servizi, in questo caso sembra essere più la spartizione dell’appalto, peraltro vietato dalla legge». Una situazione di caos e di continue divergenze di fronte alle quali le organizzazioni sindacali propongono come soluzione quella di creare una società consortile, che come concordato sarebbe dovuta partire a ottobre, invece «siamo a fine novembre e tutto tace, - commenta Deliperi - tuttavia registriamo solo che le aziende litigano tra loro, registriamo l’ apertura di una ennesima procedura di raffreddamento da parte di un’altra organizzazione sindacale (Fit-Cgil), che forse comporterà il sacrificio da parte dei lavoratori di qualche giornata di sciopero; ma non sono i lavoratori che devono pagare, ad altri spetta il compito di vigilare sulla corretta applicazione dell’appalto. E’ evidente che la società consortile non si vuole fare, il tempo passa, i disservizi aumentano, le aziende continuano a utilizzare il personale su mezzi delle altre (anche quello è illegale)».

Il consorzio Aimeri 2.0 fin dal mese di aprile «non ha mai versato un centesimo nei fondi pensione, - attacca il segretario - i buoni pasto sono assenti, i risultati dell’organizzazione del lavoro, sono sotto gli occhi di tutti, l’improvvisazione regna sovrana». Sette lunghi mesi in attesa che i disservizi possano cessare, è un periodo troppo lungo per le organizzazioni sindacali preoccupate di tutelare i diritti dei lavoratori. «Registriamo finalmente l’intervento dell’amministrazione comunale, seppur molto tardiva, - osserva il segretario Deliperi- quasi accondiscendente con le aziende non si capisce fino a quando intenda aspettare».

La Fit Cisl è convinta che se le aziende non raggiungeranno un accordo per fare la società consortile, «si debba procedere immediatamente con la revoca dell’’affidamento, perché dopo sette mesi non si può e non si deve attendere oltre, questo vergognoso rimpallo di responsabilità deve finire – sostiene il segretario – e compete a chi ha assegnato l’affidamento applicare le regole, cioè all’amministrazione comunale, perché diversamente si rischia fortemente di trascinare per anni tutti i problemi fino ad oggi evidenziati, con disservizi per la città e per i lavoratori, che inevitabilmente dovranno intraprendere azioni di protesta».

Sulle inadempienze contrattuali nei confronti dei lavoratori «sarà chiamata a risponderne l’amministrazione comunale come committente – precisa il segretario Fit-Cisl Giuliano Deliperi – noi non siamo disposti a girarci dall’altra parte, valuteremo in maniera obbiettiva i fatti, senza schierarci, ma quando certe porcherie sono evidenti, abbiamo il coraggio di dirlo, denunciandolo anche a chi di dovere, poiché assistere a certe situazioni dove si continua a dar tempo a chi non rispetta le norme è solo accanimento terapeutico, perché forse ci si aspetta un miracolo».



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