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Red 8 settembre 2020
Dorsale metano Sardegna: «inaccettabile il no del Mise»
Lo dichiara il consigliere regionale del gruppo Cambiamo! Udc Antonello Peru, immediatamente dopo la lettura del testo di conversione del Decreto legge “Semplificazione” che in uno dei suoi articoli, contempla la metanizzazione dell’Isola


CAGLIARI - «Il no del Ministero dello Sviluppo economico al progetto della dorsale del metano in Sardegna è un esempio chiaro ed evidente del fatto che la Sardegna deve essere padrona del proprio destino e non possa sottostare passivamente alle scelte del governo nazionale». Lo dichiara il consigliere regionale del gruppo Cambiamo! Udc Antonello Peru, immediatamente dopo la lettura del testo di conversione del Decreto legge “Semplificazione” che in uno dei suoi articoli, contempla la metanizzazione dell’isola.

«Il contenuto del comma dedicato al processo di metanizzazione - prosegue Peru - è stato sin dalla prima stesura, confuso, dilatorio e in contrasto con quanto, faticosamente, lo scorso anno era stato condiviso con il Governo, grazie al lavoro della Giunta regionale, sul tema in questione nel Piano nazionale integrato energia e clima. E' stimato in 400milioni di euro all’anno il costo dell’assenza del metano in Sardegna. L’obiettivo e lo scopo del percorso intrapreso dal governo Solinas, è quello di consentire da subito ai sardi di pagare per l’energia costi uguali a quelli sostenuti nel resto del Paese. L’infrastruttura di rete inoltre sarebbe ancora più indispensabile proiettata nel lungo periodo per accogliere l’ idrogeno. Cambiano però i Governi, cambiano purtroppo le strategie e nonostante sia proprio di queste settimane il via libera alla prima parte della dorsale, nei giorni scorsi, la Maggioranza attualmente al Governo si è spaccata sugli emendamenti al Decreto Semplificazioni. Un fatto che in realtà più che semplificare complica notevolmente l’avvio dell’opera».

«E fa impressione vedere come il parere negativo del Mise riguardi emendamenti presentati dai partiti in forza della attuale Maggioranza. In mezzo, come sempre c’è la Sardegna, costretta ad essere tagliata fuori da scelte decisive per il suo futuro economico e per lo sviluppo delle aziende che operano nell’Isola. Bene ha fatto per questo il presidente Solinas a richiamare il Governo al rispetto degli accordi assunti e a denunciare l’ennesimo atto che nega il diritto all’autodeterminazione dei sardi. Quando parlo della riforma degli Enti locali che stiamo approvando in Consiglio regionale, dico sempre anche in giorni che deve essere l’avvio di quella che chiamo “la nuova questione sarda”. E parto proprio da fatti e da esempi come questo. Iniziamo dalla riorganizzazione istituzionale della nostra regione per dare maggiore potere ai territori. Iniziamo a dare un senso reale ai principi di sussidiarità e avviamo un processo che poi deve portare ad una riforma in senso federalista, unica indispensabile via per non subire più un accentramento dei poteri dello Stato che continua a penalizzarci e a danneggiarci», conclude l'esponente di Cambiamo! Udc.

Nella foto: il consigliere regionale Antonello Peru
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