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Marco Busdraghi
24 ottobre 2022
 
L'opinione di Marco Busdraghi
 
Quando capiremo che in Area Marina non si pesca
 
 
Con grande rammarico constato che dopo ancora 20 anni e dopo che il
 decreto istitutivo della AMP che prevedeva la graduale cancellazione
 delle licenze di pesca all'interno di tutta l'area marina per raggiunti
 limiti di età e così che finalmente l'AMP diventasse come in tutte le
 aree protette del mondo un luogo dove fosse possibile il ripopolamento
 ittico reale e che portasse di conseguenza vantaggio a tutte le aree
 adiacenti così da consentire la pesca con risultati soddisfacenti, qui
 ad Alghero, e purtroppo in tutta Italia, si pensi ancora che pescare
 nelle aree marine sia giusto e sia stato possibile stravolgere quella
 regola per cui dove il vantaggio doveva essere principalmente quello del
 turismo subacqueo, fenomeno trainante di una economia turistica,
 culturale, e protettiva e dove fosse possibile vedere una fauna viva,
 poterla ammirare, fotografare e riprendere per poi portare un ricordo da
 diffondere sul web e tra gli amici si sia in pratica fatto il contrario,
 favorire la pesca sia professionale che sportiva e creare problematiche
 e difficoltà ai centri specializzati di immersione subacquea, facendo un
 esempio le Maldive e Sharm el Sheik sono nate come luogo di vacanza
 ideale e devono il loro successo trainante di tutta l'economia turistica
 che poi si è generata allo sviluppo del turismo subacqueo! 
 
 Da studi fatti a suo tempo una branco di cernie, o di saraghi o di corvine, uno stuolo di aragoste ma "vive" porta economicamente un indotto sulla località, tra taxi, alberghi, ristoranti, bar, negozi di souvenir etc. di ca 300.000 euro a stagione ed in modo perpetuo ottenendo tra l'altro un risultato di ritorno mediatico immenso! Mentre una pescata delle specie può dare a quel pescatore un guadagno di qualche centinaio di euro, a lui solo depauperando esponenzialmente un sito. Un pescatore può fare economia in altro modo ed in modo molto più ecosostenibile e lucroso! L'esempio classico è quello delle Isole Medas, presso Girona, dove l'Ajuntament de Catalunya nonostante lo scontro con
 i pescatori di allora ha deciso di fare  un parco marino vero senza
 alcun prelievo di pesca, così come gli studi fatti dai biologi e
 ricercatori avevano previsto un ritorno economico importante per un
 piccolo paese costiero con poche risorse, se non che per quegli isolotti
 di fronte, preservando appunto le specie. Ora quei pescatori una volta
 contrari, essendo possibile per loro imbarcare dei turisti subacquei,
 incassano mediamente da 500 a 1000 euro al giorno, e per almeno 6/7 mesi
 di stagione! Con la possibilità di continuare a pescare sì ma nelle zone
 adiacenti e dove il ripopolamento si è realizzato e triplicato in soli
 tre anni con la presenza di specie ittiche pregiate tanto care ai vari
 buongustai! 
 
 Perché è giusto che i ristoranti, gli alberghi ed i
 cittadini abbiano un pesce da gustare della loro località, ma questo
 deve essere fatto con criterio. Sono stato a vedere come funziona
 direttamente sul posto alla fine degli anni '90 stimolato a seguito già
 da ca trent'anni orsono dei i vari incontri e discussioni sul tema con i
 miei colleghi gestori dei diving locali che mi raccontavano come erano
 andate le cose.  Ho potuto appurare così che ci sono dei traghetti simili
 ai nostri, che trasportano turisti per le grotte di Nettuno, e loro non
 hanno le grotte di Nettuno, con la sponda idraulica e che portano ognuno
 ca 50/60 subacquei per volta, ed una miriade di barchette e di barche da
 pesca con la scaletta a "lisca di pesce" ovvero quella scaletta usata
 dai sub per salire a bordo con le pinne! In pratica ogni giorno ci sono
 mediamente ca 1.500.000 subacquei che fanno immersioni arrivando da
 tutto il mondo anche con pullman e gite organizzate dalle migliaia di
 scuole sub sparse in Europa! Alberghi pieni sempre anche in bassa e
 bassissima stagione.
 
 Ora dopo che ci siamo battuti per avere una area marina dove fosse
 possibile anche da noi ottenere questo enorme vantaggio, noi che abbiamo
 il sito di immersione più spettacolare del Mediterraneo con la decine di
 grotte e caverne sommerse, luogo unico per lo sviluppo della vita ed in
 particolare delle aragoste e del corallo rosso, dove abbiamo constatato
 da sempre la costante presenza di reti, palamiti, nasse anche in zone
 "A" sulla carta ultra protette, e soprattutto nei luoghi di immersione
 prescelti dai centri di immersione per la particolare bellezza relativa
 senza nessun rispetto per quei santuari naturali, accertando per esempio
 la completa sparizione delle aragoste, da quando è stata istituita la
 AMP, dove una volta invece era possibile riuscire a vederle senza tanti
 problemi! Quindi comprendo l'ansia di chi ha continuato a voler pescare ed è stato incredibilmente autorizzato a farlo ma forse non è stato educato o consigliato adeguatamente di come una area marina protetta deve
 funzionare e di come sia possibile "guadagnarsi il pane" in modo
 realmente ecosostenibile! Se riuscite andate a farvi un viaggio a l'Estartit, parlano catalano anche lì!  
 
 *Operatore turistico
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