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Cor 20:38
Inaugura la nuova curia diocesana di Alghero-Bosa
Edificata sul precedente edificio alle spalle dell’ex Seminario diocesano di via Sassari, in quella che era la struttura che ospitava le suore collaboratrici dell’Istituzione formativa, la nuova Curia diocesana è stata inaugurata dal Vescovo Mauro Maria Morfino


ALGHERO - La presenza del Vescovo di Tempio Ampurias, Mons. Roberto Fornaciari, di alcuni sindaci dei comuni afferenti al vasto territorio diocesano, tra i quali il sindaco di Alghero Raimondo Cacciotto, delle autorità civili e militari locali e di una nutrita parte del Clero diocesano - e non solo – insieme ai tanti fedeli, ha rispecchiato l’universalità dell’appuntamento. La nuova Curia diocesana, hanno spiegato i tecnici presenti – Ing. Gianpaolo Sanna, Arch. Mario Gesu e l’Ing. Marco Soggiu – che si sono fatti anche portavoce del direttore dell’Ufficio Tecnico Arch. Marcello Demartis, è sviluppata su quattro livelli: un piano interrato con l’Archivio Corrente, un piano terra, in cui è presente l’accoglienza, la sala riunioni, la Cancelleria e un ufficio di pastorale integrata; un primo livello con l’Ufficio del Vicario Generale e altri Uffici; un secondo piano caratterizzato dall’Ufficio del Vescovo e, ancora, altri Uffici. L’intero edificio è stato costruito nel pieno rispetto dell’ambiente, con materiali ecocompatibili, utilizzando elementi completamente isolanti che impediscano la dispersione energetica. Sul tetto sono stati installati dei pannelli fotovoltaici che alimenteranno l’energia elettrica necessaria al funzionamento degli apparati e dell’illuminazione. All’esterno, oltre a preservare e valorizzare il verde già presente, è stata realizzata una vasca di raccolta dell’acqua piovana, che ne favorirà il riutilizzo.

«La posizione dell’attuale Curia – ha spiegato l’Ing. Sanna – rispetto al passato risulta essere molto più centrale, grazie allo sviluppo urbanistico di Alghero, e la sua raggiungibilità è garantita dalle arterie principali che collegano Alghero sia con Bosa, sia con Macomer. Inoltre rispetto alla precedente posizione nel centro storico si è superato il problema dell’accesso (i precedenti locali si trovavano nella zona a traffico limitato), e dei parcheggi. Ora la Curia ha un doppio accesso da Via Sassari e un’area parcheggi privata». L’intervento del Vescovo Padre Mauro Maria ha spiegato le finalità del nuovo spazio ecclesiale, capace di rispondere all’obbiettivo sinodale di pastorale integrata, in cui gli Uffici collaborino costantemente tra loro e si pongano in ascolto delle persone.

«Oggi ci troviamo di fronte ad una realtà elegante, sobria, molto funzionale rispetto ad una più datata nella area storica della città, che non aveva più la possibilità di dare una risposta significativa per il suo servizio. Un’intuizione non solo mia – ha spiegato il presule – ma frutto di un confronto costante con il Collegio dei Consultori, con il Consiglio Presbiterale e con i Direttori di Curia. Una “casa tra le case”, ben inserita e accessibile che ha richiesto un lungo percorso burocratico, ma che ha portato alla sua completa realizzazione secondo i canoni previsti e l’idea progettuale originaria».
Richiamando le indicazioni della Sintesi del documento finale del cammino sinodale delle Chiese italiane, il Vescovo ha invitato a declinare la nuova Curia nella storia della Chiesa di Alghero-Bosa e questa azione «vorrà dire mettere mano a rinnovate modalità di lavoro». La Curia «non è stata creata per metterla in vetrina, ma perché sia una realtà da abitare, in cui lavorarci, in cui incontrarci, in cui portare anche il sentire della nostra gente, per poter elaborare qualcosa di veramente significativo, sia da un punto di vista cristiano, sia da un punto di vista antropologico». Una sede “al servizio dell’unità” che vuole accorciare le distanze geografiche della Diocesi che si estende su tre province, Sassari, Nuoro e Oristano, e che mette insieme 61 parrocchie.

Il progetto, finanziato per il 75% dalla CEI – ente rappresentato nel tavolo dei relatori dal Delegato regionale per i Beni culturali e la nuova Edilizia di Culto Mons. Francesco Tamponi - ha avuto una spesa complessiva di € 1.500.347,99, frutto delle generose donazioni dei firmatari dell’8x1000, nonché dei fondi diocesani e dei lasciti di diversi sacerdoti defunti. «Anche per questo motivo – ha chiosato Morfino – la Curia dovrà avere un’impronta missionaria, aperta, attenta alla realtà che la circonda. Inoltre una stretta relazione pastorale si avrà con la nascente Cittadella della Carità, in via Giovanni XXIII, nella vecchia chiesa di San Paolo, dove troveranno spazio i locali e le Opere Segno della Carità diocesana». Ha concluso gli interventi il Vicario Generale, Mons. Giuseppe Curcu, che ha definito la nuova Curia, nell’anno del Giubileo 2025, «un segno concreto di quella speranza che non nasce dai progetti umani, ma dalla fiducia in Dio che guida la storia. In un tempo segnato da incertezze e fatiche, da guerre e violenze lontane e vicine, dalle mode della visibilità e dell’apparire, la rinnovata sede curiale ha bisogno di testimoniare che la Chiesa di Gesù non si rassegna, non vive di rimpianti e di ricordi, di rivendicazioni e di slogan, ma vuole continuare a costruire, a servire, a seminare futuro alla luce feconda del Vangelo». La cerimonia di inaugurazione ha avuto il suo completamento, dopo un breve momento di preghiera, con la benedizione di tutti i locali e la loro visita, prima di un momento conviviale offerto a tutti i presenti.
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