Il segretario generale della Federazione Italiana Lavoratori Trasporti della provincia di Sassari Arnaldo Boeddu interviene sulla liberalizzazione del Trasporto Pubblico Locale. «Quanto previsto dalla legge stravolgerà le aziende pubbliche e private di trasporto pubblico locale che abbiamo conosciuto fino ad ora»
SASSARI - Il segretario generale della “Filt Cgil” Arnaldo Boeddu fa una disamina su come cambierà il trasporto pubblico locale dopo la riforma sulle liberalizzazioni varata a marzo dal Governo Monti. «L’intervento del Governo Nazionale non è di poco conto. Il decreto convertito in legge impone degli obbiettivi con tappe forzate che debbono far riflettere un po’ tutti. L’apertura al mercato del trasporto pubblico locale, soprattutto nel periodo cosiddetto di “start up”, potrebbe creare non poche difficoltà non solo alle aziende pubbliche e private presenti in Sardegna, ma anche ai cittadini fruitori del servizio ed agli stessi lavoratori del settore. In questi ultimi anni, oltre all’aumento delle tariffe, abbiamo assistito a continui tagli di servizi di trasporto, tutti denunciati prontamente da me, ma, in un prossimo quanto imminente futuro, potremmo trovarci in una situazione ancora più grave. Sebbene l’aumento del prezzo dei carburanti, stia incentivando le persone a lasciare la propria autovettura ferma, dobbiamo purtroppo constatare che, la maggior parte di queste persone, non vengono “catturate” dal trasporto collettivo».
«Anzi – sottolinea Boeddu - nel nostro territorio e soprattutto nei percorsi extraurbani siano essi esercitati su ferro sia su gomma, i tempi di percorrenza, le rotture di carico, ovvero il dover salire da un bus ad un altro oppure da un treno ad un altro per percorrere neppure 100 chilometri, le modifiche degli orari, la mancanza di adeguati e moderni centri intermodali (quando questi esistono), il materiale rotabile ferroviario vecchio e privo di qualsiasi confort in alcuni casi fatiscente (a cui peraltro si deve sommare anche quello su gomma), non fanno altro che far allontanare i passeggeri dal trasporto collettivo. Le Aziende di trasporto pubblico, oltre ai tagli già perpetrati, sanno fin da ora che le risorse destinate al settore subiranno ulteriore drastici tagli da parte della Regione Sardegna, soprattutto per l’anno 2012. Solo per quanto riguarda il trasporto su gomma i tagli ammonteranno a 34.482.172,65 euro. Infatti, l’attuale Giunta Regionale, ad oggi, ha deciso di tagliare le risorse del trasporto su gomma per “dirottarlo” sulla fallimentare politica della tariffa unica nella continuità territoriale aerea. “Peccato” che le risorse complessivamente destinate al trasporto aereo siano state considerate insufficienti dalle compagnie che hanno disertato la gara poiché, a loro avviso, mancavano ancora 20milioni di euro. Di per sé i numeri sui tagli nel Tpl potrebbero dire poco per i non addetti ai lavori ma, solo per fare un paragone e per renderci conto di cosa potrebbe accadere con un taglio di risorse per il solo 2012, pari alla cifra appena descritta, dobbiamo sapere che l’intero trasporto ferroviario esercito in Sardegna da “Trenitalia” ha un costo di circa 42milioni di euro. Se ai continui tagli dei servizi ed alla mancanza di risorse, ci si aggiunge anche la liberalizzazione del settore il quadro è completo. Nel nostro territorio, è emblematico quanto accaduto nel collegamento marittimo con l’Isola de l’Asinara solo un mese fa».
«La normativa sopra citata, come tutti ora ben sanno, ha di fatto impedito la proroga dell’assegnazione del servizio marittimo per via diretta e nessuno, tranne me – ricorda il segretario generale, che aveva proposto una manifestazione di interesse pubblico - si è posto il problema di come governare questo periodo transitorio. Ad oggi, il territorio del nord-ovest sta vivendo l’ennesimo sopruso. I cittadini dal primo giorno dello scorso mese non hanno più la possibilità di raggiungere l’isola dell’Asinara da Porto Torres, gli operatori turistici ed i giovani imprenditori che hanno creduto nella opportunità di fare impresa nel rispetto dell’ambiente stanno vedendo sfumare i propri sogni ed i propri risparmi ed ultimo, ma non ultimo per importanza, i marittimi licenziati dall’armatore stanno vivendo sulle proprie spalle l’ennesima beffa. Anche nel trasporto pubblico locale, potrebbe accadere quanto già visto e vissuto rispetto al trasporto marittimo e trasporto aereo e per questa ragione, ritengo ci si debba attivare immediatamente. Ad oggi, vi è una completa assenza della politica regionale che in questa materia è l’unica Istituzione titolata a dare un indirizzo di governo per l’intero settore dei trasporti. Verrebbe voglia di affermare che qualora l’intervento della Giunta Regionale dovesse essere simile a quello utilizzato per il settore del trasporto aereo oppure marittimo, meglio nessun intervento». Chiaramente questa è solo una provocazione del segretario Boeddu che, per contro, si aspetta una presa di posizione ed una pronta convocazione da parte dell’assessore Regionale dei Trasporti in maniera da poter apprendere e discutere non solo in quali termini la Regione intenda applicare la normativa sulle liberalizzazioni, ma con quali strumenti intenda tutelare i livelli occupativi e di reddito dei dipendenti di tutte le aziende, sia pubbliche che private.
Lo stesso Boeddu sottolinea che la normativa appena varata dal Governo Nazionale lascia uno spiraglio prima che il servizio di trasporto venga definitivamente assegnato mediante procedura concorsuale ad evidenza pubblica. «Qualora le aziende si aggreghino e si integrino operativamente, magari formando una unica azienda di livello regionale, ci sarà la possibilità di avere tre anni di tempo prima che si debbano obbligatoriamente bandire le gare per l’affidamento del servizio di trasporto pubblico locale. Nel nostro territorio, qualora non vada a buon fine l’aggregazione e l’integrazione tra le aziende presenti in Sardegna in un unico soggetto, solo per fare un esempio, potremmo trovarci nella condizione di vedere esercito il servizio di trasporto urbano da altri operatori che sostituiranno l’Azienda Trasporti Pubblici a Sassari come potranno sostituire l’Arst Spa ad Alghero, senza peraltro avere alcuna garanzia ed alcuno strumento di tutela dell’occupazione. Anche per questo – prosegue - è indispensabile che tutte le Istituzioni, per quanto di loro competenza, si attivino immediatamente in maniera tale da organizzarsi per tempo, fare massa critica e di conseguenza poter utilizzare tutti e tre gli anni che la legge consente prima che si vada a gara.
Il segretario della Filt Cgil ritiene che questo sia l’unico modo per partecipare attivamente e da protagonisti alla gara ad evidenza pubblica, «con l’ambizione di vedersi aggiudicato il servizio di Trasporto Pubblico Locale, allontanando lo spettro di poter e dover disperdere il patrimonio professionale ed umano presente in tutte le aziende pubbliche e private della nostra Isola. Tutto questo peraltro, potrebbe essere realizzato senza dover rinunciare alle specificità ed alle esigenze locali, con particolare attenzione per quelle realtà in cui il servizio di trasporto è stato e dovrà continuare ad essere garantito malgrado la richiesta sia a domanda debole. La soluzione di individuare un unico bacino regionale, ad avviso della Filt Cgil potrebbe essere tra le altre cose, l’unica soluzione per evitare di isolare maggiormente i territori a domanda debole. Resta inteso che per poter percorrere ed optare per questa soluzione, ovvero avere tempo sino al 31 dicembre 2015, prima che si assegni il servizio tramite gara ad evidenza pubblica, la Giunta Regionale deve avere le idee chiare e dare un forte segnale di indirizzo». Per questo, Boeddu auspica che l’assessore Regionale dei Trasporti, entro brevissimo tempo, convochi una conferenza di servizi nella quale espliciti «in maniera chiara quale linea intenda adottare e quali risorse voglia destinare al trasporto pubblico, al fine di garantire non solo quantità e qualità di servizi in maniera uniforme in tutta l’Isola, ma i livelli occupativi e di reddito per gli operatori del settore».
Nella foto: Arnoldo Boeddu, segretario generale della Filt Cgil
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