Lo ha detto il deputato sardo Mauro Pili annunciando l’esposto alla Commissione Europea
CAGLIARI - «Il goffo tentativo di Tirrenia di mettere il bavaglio ai trucchi societari e allo spudorato uso di pennelli e vernice per trasformare le navi dei compari in navi della propria flotta è ridicolo e destituito di qualsiasi credibilità. Sostenere che ci sarebbero centinaia di lettere che ringrazierebbero la Tirrenia è come affermare che i sardi credono agli asini che volano. In realtà l’unico dato vero è quello di milioni di passeggeri che hanno rinunciato alla Sardegna per colpa di questo monopolio di pirati del mare che speculano sulla nostra regione. Tutto questo è un affronto indegno che deve essere combattuto in ogni modo e in ogni luogo. Il tentativo losco di trasformare le navi personali di Onorato e di Grimaldi in navi della Tirrenia è solo funzionale ai propri affari, non certo a quelli della Sardegna e dei sardi». Lo ha detto il deputato sardo Mauro Pili annunciando per domani mattina, Martedi 27 novembre, una conferenza stampa alle 10.30 all’hotel Panorama per illustrare l’esposto alla Commissione Europea.
“«Che si tratti di furbizie da basso cabotaggio – ha detto Pili replicando a Tirrenia - è dimostrato dal fatto che prima le navi greche sono state totalmente verniciate e adesso, una volta scoperta il trucchetto, quelle della Moby lines vengono presentate con due marchi. Insomma roba da pantomima napoletana. Più che offrire miglioramenti alla clientela è chiaro l’obiettivo di riciclare navi che così facendo non solo non pesano nei bilanci personali dei due ex soci, ma direttamente su quelli della Tirrenia. Si spendono così i contribuiti dello Stato che anziché abbattere i costi di trasporto li tengono altissimi, garantendo agli ex soci lauti guadagni proprio dai noleggi».
«Non penseranno mica - ha detto Pili - di far credere a qualcuno che gestiscono le rotte da e per la Sardegna per fare beneficenza, la realtà è ben diversa. E l’esposto alla commissione europea è chiaro e circostanziato. Un piano sottobanco per ripianare perdite delle società della prima cordata e nel contempo lucrare in regime di monopolio sulle rotte da e per la Sardegna. Tutto questo giocato con accordi e furberie che qualcuno sta avvallando a discapito della Sardegna. Senza la revisione delle convenzioni con il drastico ridimensionamento dei prezzi per i passeggeri l’affare della Tirrenia si confermerà un regalo di 560 milioni di euro dello Stato ai signori napoletani che pensano di continuate ad esercitare un monopolio indisturbato sui mari sardi».
Commenti