M. P.
12 gennaio 2014
Alla scadenza dei termini per la presentazione delle candidature si stanno ormai definendo a Porto Torres le proposte che concorreranno alla tornata elettorale
PORTO TORRES - Ad un giorno dal termine delle presentazioni delle candidature si stanno ormai definendo le proposte che saranno avanzate al vaglio degli elettori in città. Con la ormai certezza del Psd’az che correrà con il centro destra ci si può concentrare sui candidati. Ormai in piena campagna elettorale per la coalizione di centro sinistra Massimo Mulas nell’Upc, consigliere regionale uscente e sicuro capolista. Seguono, sempre a sostegno di Francesco Pigliaru, una folta schiera di candidati: Toni Chessa (consigliere comunale) per il Sel, Angelo Accacia (assessore dell’attuale giunta Scarpa) per il Centro democratico, Alessandro Pinna (insegnante e giornalista) per il Partito dei sardi fondato da Paolo Maninchedda, Giuseppe Mannoni (ex assessore della giunta Scarpa) per l'Idv, molto probabile è la candidatura di Roberta Medda (professionista nel campo della formazione e del credito) per il Pd.
Il centro destra a sostegno di Cappellaci non ha una candidatura cittadina per Forza Italia mentre il Psd’az schiera l’ex sindaco Gilda Usai. Tutte da scoprire le altre candidature. La coalizione Sardegna Possibile a sostegno della Murgia vede Marco Pireddu (operatore turistico) candidato e, Tore Corveddu chiamato a ricoprire l’incarico di assessore all’Industria in caso di vittoria della scrittrice . Ancora non si sono avute notizie di ulteriori candidature a sostegno di Pili (Giuseppe Di Lorenzo si candida con Fortza Paris) leader di Unidos, e degli altri aspiranti governatori (Cristina Puddu –Meris, Pier franco Devias-Fronte Unidu Indipendentista e Gigi Sanna- Movimento Zona Franca).
Insomma siamo già ad una decina di candidature e sembra certo che non ci si attesterà su questo numero. Troppi concorrenti, pochi posti, ma tante speranze. Speranze che, per la maggior parte dei candidati, andranno deluse. I 60 posti a sedere del Consiglio Regionale restano per lo più ad appannaggio di chi già da molto tempo ha messo a correre risorse finanziarie ed organizzazioni. Organizzazioni non solo partitiche ma anche personali che vedono decine, e qualche volta anche centinaia di supporters girare casa per casa alla ricerca di un voto per il loro beniamino. Il problema è che, fin troppo spesso, il consenso non ha nessun rapporto con le capacità amministrative di chi andrà a sedere sugli scranni del consiglio regionale.
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