Giorgio Airaudo interviene alla Koinè di Porto Torres per sostenere Sel alle elezioni regionali
PORTO TORRES – Il deputato di Sel, Giorgio Airaudo, ex dirigente Nazionale Fiom, si cala nella campagna elettorale delle regionali sarde. L'evento, organizzato presso la libreria Koinè di Porto Torres da Paola Conticelli e Bastianino Muresu, rispettivamente, il segretario del circolo di Porto Torres e il coordinatore provinciale di Sel, ha visto partecipe, il candidato per le regionali in quota Sinistra Ecologia e Liberà: Toni Chessa. Dopo una breve introduzione ha aperto il discorso l’ex segretario della Fiom torinese, centrando il tema dell’incontro sul lavoro e sulla crisi industriale, accusando immediatamente la debolezza della politica e la bassa qualità della classe dirigente che ha scaricato vigliaccamente le conseguenze dei problemi della crisi finanziaria mondiale sui lavoratori.
Airaudo va oltre e sottolinea come la crisi industriale sarda sia una crisi da manuale, che si tratta della manifestazione più palese del processo di deindustrializzazione nazionale e che gran parte della responsabilità risiede nell’idea di poter affrontare efficacemente le varie vertenze industriali del territorio in maniera individuale invece che complessiva, senza comprendere che il problema è sistemico e necessita l’elaborazione di un nuovo piano industriale di livello nazionale, nuove politiche per il lavoro e nuove regole. Viene citato il caso Elettrolux come esempio del modo in cui in Italia viene affrontato il problema del lavoro, ricordando che nessuna deroga sui diritti dei lavoratori attrarrà gli investimenti. I problemi sono la corruzione, la burocrazia e l’assenza di un piano industriale. A livello regionale deve essere rinegoziato il rapporto di autonomia con lo stato che, sfatando un tabù che impedisce di realizzare l’art.1 della nostra costituzione, deve poter diventare un datore di lavoro di ultima istanza. Infine ricorda che il voto delle prossime regionali avrà un’importante valenza come segnale a livello nazionale.
La parola passa al candidato Toni Chessa, che parte subito dalle situazioni lavorative più critiche della Sardegna: Porto Torres e Sulcis, dichiarando che proprio perché ci troviamo in una situazione di grave crisi è ancora più importante andare a votare con coscienza, perché è solo così che si determina e si migliora il futuro dell’isola. Si riaggancia a quanto detto in precedenza dal deputato Airaudo riuguardo la mancanza di programmazione sia a livello nazionale ma soprattutto regionale, evidenziando che tutt’oggi manca un piano energetico, un piano industriale ed un piano dei rifiuti, che in cinque anni di governo cappellacci la Sardegna ha perso 60000 posti di lavoro, che i livello di dispersione scolastica è altissimo mentre è molto basso il livello di apprendimento dei nostri studenti e che investiamo in ricerca e sviluppo solo lo 0,67 del PIL regionale. La direzione da seguire, ricorda il candidato alle regionali, sono quelle dell’istruzione, della ricerca e dell’innovazione perché non si può inseguire i paese emergenti in una corsa basata sul ribasso dei diritti dei lavoratori perché sarebbe una battaglia che non si puo’ vincere e non puo’ portare alcun benessere. A livello locale, Toni Chessa ricorda che Porto Torres è il 3° patrimonio archeologico italiano ma l’ultimo a livello di valorizzazione e che le bonifiche devono chiudere definitivamente la fase di transizione del ciclo industriale della chimica di base per dare inizio a quello della chimica verde.
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