M. P.
12 febbraio 2014
Continuità territoriale marittima merci: il governo s’impegna a congelare il rincaro Tirrenia per tutto il 2014, per superare l’handicap dell’insularità che penalizza le aziende della Sardegna.
PORTO TORRES - Nessun aumento delle tariffe per il trasporto delle merci per tutto i 2014 e convocazione di un tavolo per l’avvio del processo di revisione della convenzione sugli oneri di servizio pubblico tra il Governo, la Regione Sardegna, le associazioni di categoria e la Tirrenia-Cin, che dia la garanzia di una effettiva continuità territoriale merci da e per la Sardegna. Questi gli impegni assunti ieri mattina dal sottosegretario ai Trasporti Rocco Girlanda durante l’incontro con le Associazioni degli autotrasportatori, tenutosi nella sede del Ministero, nel quale sono stati esaminati i problemi della continuità territoriale in Sardegna e in Sicilia.
Nell’incontro, il primo dopo la stipula del protocollo d’intesa sottoscritto tra Governo e Associazioni degli autotrasportatori il 28 novembre 2013, si sono analizzati nel concreto i nodi problematici per l’autotrasporto e per la continuità territoriale sardi. Dai rappresentanti della Fita Cna nazionale e della Fita Cna Sardegna sono stati evidenziati il gap infrastrutturale e di viabilità, i costi dell’insularità, i sovracosti e le casistiche che gli autotrasportatori sono costretti a sopportare per l’obbligatoria percorrenza marittima, la situazione di poca concorrenza tra armatori e la necessità di rivedere i termini della convenzione con Tirrenia-Cin.
La Fita Cna ha inoltre chiesto che il Governo e l’Unione europea riconoscano l’handicap oggettivo dell’insularità, il diritto alla mobilità merci e i maggiori costi sostenuti dalle aziende sarde per il trasporto da e per la Sardegna, prevedendo misure specifiche per colmare questo gap ma senza che l’Europa sanzioni il sostegno alle imprese isolane come un aiuto di Stato. La Fita Cna aveva messo in evidenza, l’ennesimo rincaro traghetti da parte della Tirrenia e della Moby, frutto della condizione restrittiva della concorrenza sul cabotaggio da e per la Sardegna. Questi aumenti avevano reso più pesante il transito marittimo e la sua stessa incidenza sul valore delle merci, soprattutto in uscita dalla Sardegna, determinando una condizione insostenibile per un sistema economico che punti ad essere competitivo.
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