PORTO TORRES - Quarta giornata di scioperi per i lavoratori di Fiumesanto, ennesima protesta portata avanti da settimane dopo le lettere di mobilità che dichiaravano in esubero 70 lavoratori. Domani, venerdì ultimo giorno di battaglia per i dipendenti della centrale termoelettrica, che hanno deciso di incrociare le braccia contro la società E.On. A poco è servito l’incontro che si è svolto nei giorni scorsi tra i sindacati (Filctem-Cgil, Flaei-Cisl, Uiltec-Uil e Cisal-Federenergia) e la multinazionale tedesca, con la quale è previsto, lunedì 14 aprile un ulteriore confronto per affrontare le problematiche sulla mobilità, un allarme occupazionale con il rischio della perdita di oltre 100 posti di lavoro tra diretti e indotto, e la paura della possibile dismissione di altri impianti, oltre alla mancata realizzazione del gruppo 5 a carbone.

Il braccio di ferro tra sindacati e l’azienda dura da tempo « chiederemo a E. On come intendono far funzionare gli impianti senza il personale– dichiara Massimiliano Muretti, segretario della Filctem-Cgil Sassari – e sicuramente ci risponderanno che le decisioni strategiche prese in Italia, sono dettate dal quartier generale in Germania». Lo stesso portavoce tedesco di E.On aveva rilevato che la società era alla ricerca di opzioni strategiche per il suo portafoglio e che queste includevano l’Italia, da cui vorrebbe disimpegnarsi entro metà 2014. La preoccupazione dei sindacati è che in questo passaggio delicato, diventa necessario evitare la scomposizione del patrimonio produttivo e dell’occupazione che impoverirebbe ulteriormente il territorio, per tutto ciò nella cessione degli impianti, la volontà dei sindacati è di tutelare i livelli occupazionali. Si giustifica la protesta ad oltranza delle organizzazioni sindacali, soddisfatti dell’incontro positivo avuto con l’assessore regionale all’industria Maria Grazia Piras sulla vertenza Fiume Santo, «i gruppi 3 è 4 necessitano delle concessioni ambientali per evitare che il funzionamento vada avanti a forza di deroghe – ribadisce il segretario Muretti – è dunque fondamentale il contributo forte delle istituzioni per convincere l’azienda tedesca ad intervenire sulle autorizzazioni».

Intanto il gigante dell’energia tedesco si prepara a svolgere i primi adempimenti concreti per la vendita di E.on Italia (Qe 17/1), che ha Goldman Sachs come advisor. A quanto risulta a Qe, si sta per mettere mano alla raccolta della documentazione di base per la data room che, a sua volta, partirà prossimamente per offrire a tutti i candidati gli indispensabili riferimenti ai fini delle manifestazioni d'interesse. Dal quartier generale di Düsseldorf infatti arrivano segnali precisi di voler procedere, anche in base a quanto si sta attuando, gradualmente ma senza ripensamenti, con le dismissioni previste e in parte già realizzate in altri Paesi. Oggi a Porto Torres altre due ore di astensione volontaria dal lavoro per gli operai del Gruppo 4.