M. P.
5 maggio 2014
Riprendono gli scioperi contro la multinazionale tedesca di E.On per la seconda settimana di maggio. Oggi due ore di sciopero, che si ripeteranno anche il 7 ed il 9 maggio
PORTO TORRES - Riprendono gli scioperi contro la multinazionale tedesca di E.On per la seconda settimana di maggio, previste oggi due ore di sciopero, che si ripeteranno anche il 7 ed il 9 maggio. La centrale di Fiume Santo ritorna ad incrociare le braccia a giorni alterni per creare maggior disagio possibile alla “vorace predatrice tedesca E.On”. Eppure la costruzione del 5° gruppo a carbone e/o la ri-ambientalizzazione dei vecchi gruppi 1 e 2 oltre a sventare gli ormai imminenti 70 licenziamenti diretti ed i consecutivi altrettanti a seguire, permetterebbe l’immissione nella rete sarda di una quantità di energia sufficiente ad alimentare quelle fabbriche “energivore” come ad esempio Alcoa che invece stanno chiudendo soffocate da un costo energetico impossibile.
«La nuova Giunta Regionale protrebbe volendo, tessere una rete di contatti tali da far ripartire in modo egregio l’economia della Sardegna» - dichiara Franco Peana, segretario Uiltec-Uil. Una richiesta di collaborazione e di sostegno politico da parte del sindacato che non vuole arrendersi di fronte al disimpegno della multinazione tedesca. «Come si sa, la buona economia non si crea con leggi e cavillini burocratici, bensì attuando una serie di sinergie – continua il segretario Peana - dove tutte le imprese vicendevolmente possano trarre vantaggio per se stesse, i propri lavoratori, l’indotto ed il commercio del territorio che da tutte queste buste paga campa».
Il sindacato sostiene che assicurare al “produttore”una “soddisfacente” quantità di energia venduta nei prossimi anni e garantire al “gran consumatore” un prezzo concorrenziale di acquisto dell’energia, sarebbe la soluzione per far ripartire la grande industria sarda, facendo risorgere tutta la media e piccola impresa, che ad essa è collegata e di conseguenza con l’aumento degli stipendi erogati nella Regione, si avrebbe un incremento dei consumi dei beni di prima e seconda necessità con il rifiorire del benessere della piccola attività commerciale ed artigianale, proprio come avvenne nell’Italia dei Comuni negli anni tra il 1000 e il 1200.«Ci chiediamo come sindacato Uiltec-Uil se ci sia qualche figura politica che possa avere l’ambizione di provare ad attuare una vera Rinascita di questa Regione martoriata da disoccupazione e depressione» - conclude Franco Peana. Per la Uiltec urge un intervento da parte Regionale, che dia propulsione alla vendita degli asset E-On e faccia andar via i tedeschi dalla Sardegna.
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