M. P.
15 novembre 2014
Un tavolo di lavoro con l’Assessore Maria Grazia Piras per capire le ultime novità riguardo alla vertenza E.On. La multinazionale tedesca nega qualsiasi decisione di vendita
PORTO TORRES - Un tavolo di lavoro con l’Assessore Maria Grazia Piras per capire le ultime novità riguardo alla vertenza E.On. Convocati dalla Regione e dalla Provincia, venerdi 10 novembre presso la sede dell’Ente provinciale, parti sociali , azienda e istituzioni, hanno espresso la necessità di monitorare, amministrare nel modo migliore quanto potrebbe accadere dopo la vendita degli impianti della multinazionale tedesca, definendo l'incontro il primo di una serie che si estenderà sino al Mise (Ministero dello sviluppo economico). Ma bisognava fare il punto sulla situazione per cui si rendeva necessario avere ragguagli sull’ investimento del 5° Gruppo a carbone, bonifica area Gruppi 1 e 2, manutenzioni, adeguamento impianto desox e i Gruppi 3 e 4.
L' azienda tedesca rappresentata dal Responsabile delle relazioni industriali e sviluppo del territorio, Dott. Paolo Venerucci, ancora una volta ha negato qualsiasi decisione di vendita, consapevole che proprio nella stessa mattina una delegazione di Eph, azienda Ceca interessata agli asset di E-On, circolava in autobus dentro l'impianto, con tanto di speaker a bordo, spersonalizzato dall'Ad di E-On produzione, l'ing. Salvatore Signoriello. «Se questi non ha intrapreso la professione di tour operator, ed i passeggeri non erano una scolaresca, questa azienda continua a raccontare menzogne», dichiara il coordinatore Regionale settore elettrico Uiltec-Uil, Franco Peana. L'azienda ha confermato inoltre la ferma decisione di non voler costruire il 5° gruppo, mentre ha confermato la richiesta di proroga per la costruzione dello stesso, ma al momento burocrazia e lungaggini aziendali non ponevano l'azienda in condizione di poter mettere al sicuro il progetto. In relazione alle bonifiche , la Regione ha da poco richiesto un nuovo piano di caratterizzazione. Il rappresentante aziendale ha comunque raccolto le domande, i malumori, le urgenze espresse al tavolo promettendo di mettere al corrente l'azienda madre.
«Dal fronte sindacale, crediamo ancora una volta che questa azienda, provi a mantenere le parti sociali lontano dai tavoli dove si prendono certe decisioni, magari meglio anche senza la politica e le istituzioni Sarde. Come Uiltec non possiamo non esternare la palese inaffidabilità mostrata da questa azienda», sottolinea Peana. Secondo il sindacato Uiltec, E.On sarebbe inaffidabile nella promessa degli investimenti, nella bonifica, nell'ammodernamento del Desolforatore dei gruppi 3 e 4, Troppe le ambiguità aziendali tedesche ed Italiane.
«Abbiamo chiesto all'azienda in seguito alle circa 30 uscite in mobilità volontaria, quali prospettive numeriche avessero in mente per gestire l'impianto, non ci è stata data nessuna risposta», sostiene il segretario Uiltec. Le richieste riguardano anche l’avvio dei lavori di bonifica e messa in sicurezza dell'impianto, per i quali sarebbe necessario partire subito, in virtù anche dei quasi 200 milioni di euro che guadagnerà E.On nel 2014. L’incontro si chiude con l’assessore provinciale al lavoro, Rosario Musmeci che chiede alla Regione di cambiare passo, sia nei confronti dell'azienda tedesca sia con il Ministero ed il Governo, con cui occorre fare chiarezza. La richiesta viene accolta con la promessa di aprire tavoli più frequenti e decisivi per lo sviluppo della vertenza. Nel frattempo il 13 novembre si è tenuta una plenaria unitaria confederale di categoria che ha visto a confronto i quadri sindacali con i Nazionali di Categoria, per definire il proseguo sulla vertenza, e non è escluso lo sciopero nazionale.
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