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Antonio Burruni
6 maggio 2006
Avis, intesa comune tra i donatori di sangue
Si sono aperti i lavori per la redazione dello statuto della Fondazione Euroregionale dei donatori di sangue, cioè un protocollo d’intesa comune, che regolarizzi lo scambio in caso di bisogno di sangue ed emoderivati, tra i paesi mediterranei

ALGHERO - «Un donatore di sangue ha ovunque lo stesso valore, in Francia, in Spagna o in Italia, ma solo unendo tutte le forze insieme, si potranno raggiungere risultati concreti». Con questo spirito, si sono aperti i lavori per la redazione dello statuto della Fondazione Euroregionale dei donatori di sangue, cioè un protocollo d’intesa comune, che regolarizzi lo scambio in caso di bisogno di sangue ed emoderivati, tra i paesi mediterranei che aderiscono. Alla riunione di questa mattina, nell’aula consiliare di via Columbano, erano presenti, in rappresentanza dell’amministrazione comunale, il vicesindaco Antonello Muroni e Francesco Carboni, assessore ai Servizi Socio Assistenziali. Sono arrivati da Girona, dalle Isole Baleari, da Perpignan e da Formentera, i rappresentanti delle associazioni francesi e spagnole che sono favorevoli alla collaborazione con l’Avis italiana. Stamani c’erano anche il presidente della sezione regionale della Sardegna, il vicepresidente di quella emiliana. Ad accoglierli una delegazione dell’Avis cittadina. Questa è la quinta riunione di un percorso che dovrebbe portare ad una sempre più attiva cooperazione tra associazioni. Tra Emilia Romagna e Sardegna si è instaurato un costruttivo rapporto già da tempo. Il delegato dell’Avis emiliana, che conta oltre 140mila donatori, ha sottolineato che, soprattutto d’estate, sono molte le sacche di sangue che dall’Emilia Romagna arrivano nell’isola. Il presidente dell’Avis Sardegna ha invece ricordato che ieri è stata presentata la nuova campagna di raccolta, con testimonial Elisabetta Canalis. Lo scorso anno, con Gianfranco Zola come simbolo, c’è stato un aumento di donazioni del 15percento, con la conseguente diminuzione di 1.500 flaconi acquistati rispetto al 2004. Ma la Sardegna ha continuo bisogno di sangue, data la presenza nell’isola di 1.334 talassemici. Gli ostacoli alle donazioni sono posti, il più delle volte, da paura, reticenze e disinformazione, mentre l’obbiettivo è avvicinare sempre più donatori periodici. Ora anche una legge viene in aiuto, sul piano economico, alle associazioni di volontariato, quella del 23 dicembre 2005, che all’articolo 1 prevede la possibilità di destinare loro il 5permille della dichiarazione dei redditi.
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