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Mariangela Pala 6 febbraio 2015
Porto Torres, Mulas: dall’industria non si può prescindere
Aprire un confronto per ragionare sul ruolo e sul futuro dell’industria come motore di sviluppo senza la quale non può esserci futuro di crescita per Porto Torres. La proposta è di Massimo Mulas (Ap)


PORTO TORRES - Aprire un confronto per ragionare sul ruolo e sul futuro dell’industria come motore di sviluppo, con la radicata convinzione che comunque non può esserci futuro di crescita senza industria per la citta di Porto Torres. E’ quanto propone il candidato a sindaco di Autonomia popolare, Massimo Mulas. «In primis fare industria, non coincide necessariamente con chimica – sostiene Mulas – e in secondo luogo il tema delle bonifiche non può rientrare nei programmi elettorali da poter sbandierare, poichè sono atti dovuti da chi ha fortemente abusato del nostro territorio».

L'area industriale turritana, una delle più ampie presenti sul territorio nazionale ed internazionale, ormai suddivisa in varie porzioni impegnate in passato da impianti produttivi, oggi risulta quasi totalmente inutilizzata, «semplicemente messa in sicurezza, in attesa che le controversie sulle competenze e successivi costi delle bonifiche da sostenere vengano risolte», si legge nel documento. Questo comprensorio infrastrutturato, caratterizzato da una produttività nettamente al di sotto delle possibilità e delle necessità del territorio, ha una destinazione d'uso specifica che, di fatto, «non permette una programmazione differente da quella industriale, se non nel lunghissimo periodo», afferma Mulas, che sottolinea come tutte le scelte compiute fino ad oggi siano state il risultato di lunghissimi confronti coi diversi livelli Ministeriali e Regionali, e proprio in questi ambiti siano stati presi determinati impegni, la risoluzione di tale percorso implicherebbe una svolta assolutamente complessa e sicuramente non indolore.

«Se dovessimo pensare, per un solo istante, che quelle aree siano oggi libere da qualsiasi insediamento industriale; in una regione dove il Pil prodotto dal turismo è inferiore a quello prodotto in Basilicata; dove vi sono terribili difficoltà nell'accedere al credito bancario per investimenti nel comparto edilizio asfittico della regione; siamo davvero certi - si chiede l’ex consigliere regionale - che sia così facile pianificare un utilizzo massiccio, se non totale, di quel territorio, per programmare attività turistico ricettive?». Una risposta quasi scontata la sua: «E' chiaro che risulterebbero davvero difficili, considerato il periodo che stiamo vivendo, sia la pianificazione urbanistica, sia la concreta fruizione con tutte le conseguenti nuove costruzioni, siano esse a carattere ricettivo che abitativo».

La proposta più efficace e produttiva sarebbe quella di intavolare la discussione «non su ciò che vorremmo, ma su ciò che già abbiamo e modificarne la proiezione futura», asserisce Mulas. «Io credo che sia necessario fare una grande pressione politica ed istituzionale nei confronti della più grande partecipata di Stato Eni, essere sufficientemente chiari nel dire loro che ogni atto si decide insieme, e se, ad esempio, la chimica verde, come ormai appare chiaro, è stata ridimensionata, noi esigiamo, senza se e senza ma, un indennizzo rispetto al venir meno della parola data», aggiunge l’esponente di Ap. Un invito dunque a tutte le istituzioni che devono fare fronte comune in tal senso per liberare, a titolo di risarcimento, tutte le aree dal dominio di Eni, per pianificare un utilizzo sostenibile e complementare alle opportunità del territorio.

Una possibile soluzione, per costruire un percorso industriale sostenibile e compatibile con il territorio e la comunità, potrebbe essere l'industria ambientale, basata sulla fondamentale progettazione che sia un punto di principio per un polo universitario dedicato alle tematiche ambientali, dotato di un laboratorio a cielo aperto, difficilmente reperibile altrove. «Una soluzione difficile - conclude Massimo Mulas - per la percezione che abbiamo delle idee espresse, senza le quali non vi potrà mai essere un confronto sulle proposte».
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19:00
Giovanni Conoci (Industria), che ricoprirà il ruolo di Vicepresidente, Vittorio Beccu (Servizi alle imprese), Antonello Fois (Agricoltura), Annalisa Luzzu (Commercio) e Marco Rau (Artigianato) affiancano Stefano Visconti



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