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Mariangela Pala 12 febbraio 2015
Porto Torres: Franca candidato sindaco di Casa Comune
La lista Casa Comune propone il candidato a sindaco Nicola Franca. La presentazione ufficiale questa mattina presso il circolo di “Via Margutta”


PORTO TORRES - La lista Casa Comune propone il candidato a sindaco Nicola Franca. La presentazione ufficiale questa mattina presso il circolo di “Via Margutta”. Dopo la presentazione del candidato alla carica di primo cittadino di Autonomia popolare, Massimo Mulas, e del Partito democratico, Luciano Mura, arriva quella di Casa Comune, al cui interno confluiscono il Movimento sardo, Sardigna Natzione e Unidos. «L’idea è quella di creare un laboratorio di idee, un punto di partenza di un progetto che si estenda a tutta la Sardegna», ha dichiarato il fondatore del Movimento sardo, Marco Pireddu.

Nicola Franca ha ribadito che dalla sua parte non ci sono politici di professione, o ex amministratori, ma soltanto cittadini che hanno deciso di impegnarsi in prima persona per cambiare la città di Porto Torres e rilanciarla dopo la crisi economica e di immagine di questi anni. «Siamo quel partito che non c’è. Il nostro progetto è volto a rendere partecipe il cittadino, in prima persona, all’elaborazione di proposte di sviluppo produttivo e sociale», ha affermato Franca, che ha spiegato come “Casa Comune” sia un movimento indipendentista, né di destra né di sinistra, nato con l’obiettivo di rompere con le “gabbie politiche” e tagliare le catene socio-culturali imposte dai partiti, in questi anni. Nessuna alleanza con il centro sinistra, e ancora meno con il centro destra.

«Vogliamo ripartire da Porto Torres che negli anni passati ha subito grossi danni ambientali ed economici: un territorio violentato senza possibilità di sviluppo». Un’alternativa, dunque a coloro che avrebbero negato ogni diritto ad una comunità che «vogliamo prenda coscienza del suo territorio e che si impegni insieme a noi per tutelare i beni ambientali, culturali e produttivi di questa città». La Casa Comune non vuole imporre nessun programma elettorale, né calare dall’alto decisioni amministrative di governo, che non siano elaborate e condivise dalla popolazione. «Vogliamo proporre l’annullamento totale del Piano urbanistico comunale - ha detto Franca – perché l’amministrazione ha adottato all’insaputa della gente, il Puc, che al interno favorisce, per accordi procedimentali, solo alcuni privati e imprenditori, vincolando lo sviluppo sociale ed economico della città».

Secondo il candidato sindaco, con l’adozione del Puc si è deciso di cancellare i campi sportivi, di proporre zone turistiche F, lungo la St 131, dove creare alberghi e hotel. «Pertanto da oggi inizieremo la nostra raccolta firme di chiamata per annullare il Piano urbanistico», aggiunge Franca. All’incontro anche Gianluca Derudas,esponente di Unidos, che ha espresso la volontà di valorizzare le cose positive dell’amministrazione Scarpa mettendo in discussione gli aspetti negativi. In programma anche il riavvio della piccola economia, l’edilizia, con un piano di ristrutturazione di tutte le opere pubbliche e scolastiche, per metterle in sicurezza e riproporre un nuovo modello di scuola, investendo su maestranze locali. A sottolineare l’idea di rilancio degli istituti scolastici anche la portavoce del Movimento sardo, Monica Demartis.

L’esponente di Unidos, Antonio Faedda,ha invece rimarcato l’importanza delle aziende artigianali nel mercato dell’economia: 5340 aziende chiuse negli ultimi anni, e 72 imprenditori suicidati perché non tutelati. Presenti anche Bustianu Cumpostu, dirigente nazionale di Sardigna Natzione, che nel suo intervento ha presentato la lista Casa Comune come l’alternativa al fallimento dei partiti. «La collettività di Porto Torres ha conservato il suo essere paese e città e non è stata espropriata della sua anima. La città turritana è la terza porta della Sardegna, e da qui bisogna partire per progettare qualcosa di nuovo», ha sottolineato Cumpostu. Andrea Virdis, rappresentante del Movimento Artigiani e Partite Iva del Nord Sardegna ha invece concluso ribadendo il concetto del distacco della politica dai problemi della gente, da cui occorre ripartire.
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