PORTO TORRES - Inizieranno nei prossimi giorni i lavori di ristrutturazione dell’impianto di depurazione di Cala d’Oliva. Si tratta di un intervento finanziato dalla Provincia di Sassari con 200mila euro, 78mila euro di cofinanziamento del Comune, che prevede interventi alla rete di adduzione dei reflui dal borgo di Cala d’Oliva al depuratore. Le opere sono esclusivamente di adeguamento delle infrastrutture esistenti. L’isola dell’Asinara è dotata di altri impianti di depurazione localizzati oltre a Cala d’Oliva, che serve il principale nucleo abitativo, a Cala Reale ed a Fornelli. Nessuno dei depuratori è in funzione, e la situazione dal punto di vista sanitario è di assoluta emergenza.

Il finanziamento seppure sarà in grado di risolvere le problematiche afferenti Cala D’Oliva, lascia scoperti le restanti aree antropizzate dell’isola, dotate di depuratori che richiedono anch’essi interventi urgenti. L’impianto di depurazione era stato realizzato negli anni ’90 dall’amministrazione penitenziaria, poi abbandonato nel 2001 al momento della dismissione del carcere e riattivato dal Comitato di Gestione provvisoria del Parco Nazionale dell’Asinara. Ora la struttura depurativa ha subito un processo di progressivo degrado; l’impianto di rilancio delle acque reflue funziona in modo precario e il depuratore è utilizzato come deposito temporaneo delle acque reflue. Inoltre l’impianto di affinamento fitodepurazione è stato utilizzato come impianto pilota dall’Università di Agraria di Sassari.

Le opere in progetto prevedono il rifacimento completo di rilancio, con la costruzione di una ulteriore vasca al fine di aumentarne la capacità, la sistemazione dell’impianto di depurazione completamente fuori terra e realizzato in profilati di lamiere d’acciaio inox, e la messa in funzione dell’impianto di fitodepurazione che sarà utilizzato come trattamento di affinamento a valle del depuratore per raggiungere elevati livelli di qualità e consentire un miglior utilizzo delle acque depurate. Il progetto esecutivo, realizzato dall’ing. Paolo Rossati, prevede tecniche costruttive simili a quelle delle opere preesistenti, e quindi non impattanti.

L’importanza del servizio di depurazione dei reflui, troppo spesso poco conosciuto, è quello di consentire il trattamento dell’acqua potabile con un impianto che ha una potenzialità di circa 500 abitanti, e limita i costi d’ investimento e di gestione oltre che di contenimento energetico. Le acque recuperate potranno essere utilizzate per l'irrigazione di aree destinate al verde o ad attività ricreative, nonché per la possibile irrigazione di colture destinate sia alla produzione di alimenti per il consumo umano ed animale sia a fini non alimentari. Il progetto di depurazione, infatti, potrà dare impulso ad altri progetti che consentano di risolvere il problema di approvvigionamento idrico, una criticità ancora presente all’Asinara, senza l'acqua, infatti, non è possibile intraprendere alcuna iniziativa per lo sviluppo economico dell’isola, seppure rappresenta una risorsa cruciale proprio come il turismo, quello ecologico, rispettoso e sostenibile, che può certamente favorire la creazione di posti di lavoro e sostenere l’economia locale.