M. P.
30 aprile 2015
Nei giorni scorsi la Confartigianato provinciale di Sassari ha avviato le consultazioni con i candidati alla carica di sindaco nel Comune di Porto Torres
PORTO TORRES - Nei giorni scorsi la Confartigianato provinciale di Sassari ha avviato le consultazioni con i candidati alla carica di sindaco nel Comune di Porto Torres. L’imprenditore edile Giovanni Battista Idda presidente locale dell’Associazione, coadiuvato dal direttivo comunale, nel confronto con i vari candidati, ha da subito sottolineato come Confartigianato con tali incontri intenda lanciare un appello a chi avrà l’onere ma anche l’onore di amministrare questo territorio per rilanciare la ripresa economica. «Siamo in una fase della vita economica che presenta caratteri inediti di drammaticità e genera nelle nostre imprese sul territorio elementi di grandissima incertezza», ha affermato Giovanni Battista Idda.
«E’ necessario che tutti i soggetti, in primis quelli Istituzionali, assumano con decisione azioni di responsabilità soprattutto a livello economico e finanziario e diano risposte e soluzioni concrete e tangibili che permettano di dare nuovo impulso alle attività produttive locali”, ha aggiunto Idda. Tante le proposte e le idee presentate ai diversi candidati – Nicola Franca, Gilda Cermelli Usai, Sean Wheeler, Luciano Mura, Massimo Mulas, Costantino Ligas – i quali hanno ricevuto dal Presidente Idda un documento che riporta in estrema sintesi le proposte dell’Associazione e delle imprese artigiane locali. «Le imprese artigiane – ha detto Idda – vorrebbero che ci fosse più attenzione al loro mondo, alla condizione di precarietà che da diversi anni sta attanagliando il settore, complice una tassazione locale esagerata e una concorrenza sleale spietata».
«In più occasioni lo abbiamo detto e lo abbiamo urlato ma di fatti ne abbiamo visto ben pochi” ribadisce Idda. «E quando noi imprenditori, campioni del saper fare, interpreti eccellenti della tradizione, della tipicità, dell’unicità, del fatto a mano, del su misura, del fuori serie, gridiamo che con questo eccessivo peso fiscale, con una penalizzante burocrazia che ti avvolge senza farti respirare, del difficile e costoso accesso al credito, dell’annosa questione della riscossione dei crediti vantati nei confronti della Pubblica Amministrazione, della penuria di opportunità di lavoro anche con micro appalti che siano a km zero e che siano a portata di micro impresa, la strada è oramai segnata, allora ci appelliamo a chi si sta apprestando a governare la nostra città e il nostro territorio affinché trovi la ricetta giusta per scongiurare la chiusura di tantissime altre imprese e rilanciare l’economia locale», ha sottolineato il presidente locale di Confartigianato.
La ripresa sta diventando un miraggio, hanno detto gli artigiani, e senza azioni forti da parte di chi amministra il territorio di Porto Torres e le comunità locali, si rischia l’irreparabile declino di tutti, tessuto produttivo e comunità locali. Oggi le imprese non vogliono essere lasciate sole a fronteggiare gli effetti devastanti di questa crisi proprio perché adesso ancor di più aleggia il terrore di non sopravvivere ad un altro anno di stenti. Tantissimi settori sono in crisi: in primis l’edilizia e tutta la filiera. Gli artigiani dicono di voler lavorare con le regole giuste. C’è da approvare uno Piano urbanistico comunale e la formulazione del nuovo strumento urbanistico – con il coinvolgimento di imprenditori, tecnici e perché no cittadini – può e deve rappresentare un’occasione importante per la città di Porto Torres, per chi ci vive e per le imprese locali interessate che da troppo tempo attendono una svolta lavorativa.
Con il Puc può ripartire l’edilizia e tutto l’indotto e siamo sicuri – affermano gli imprenditori artigiani – che ci sarà l’attivazione di un circolo virtuoso con ricadute importanti non solo per l’edilizia ma anche per l’intera economia locale. «Vogliamo regole certe e soprattutto vorremmo che l’amministrazione comunale che verrà ascoltasse le istanze degli imprenditori che a vario titolo sono interessati dalle regole del Puc e vorremmo che le scelte di pianificazione e programmazione economica coincidano con le esigenze di tutti per un armonico sviluppo della città» hanno dichiarato i rappresentanti di Confartigianato.
Con la trattazione del Puc è stato posto l’accento sulla questione del rilancio delle opere pubbliche. Il rilancio di queste opere costituisce un fattore strategico per far ripartire l’economia, bisogna dare priorità alle opere immediatamente cantierabili, di recupero e di manutenzione della città, attivando tutte le procedure che possano favorire il coinvolgimento delle imprese locali agli appalti, come auspicato dallo Small Business Act.
Non da ultimo, con i vari candidati, è stato affrontato il tema delle infrastrutture che da queste parti significa, in primis, porto e area portuale. Giovanni Idda ha sottolineato come il porto può e deve rappresentare una priorità affinché tale infrastruttura possa diventare realmente volano di crescita non solo di Porto Torres ma di tutto il Nord Ovest della Sardegna.
L’invasione di questi giorni di Porto Torres da una fiumana di crocieristi provenienti dalla Spagna e non solo la dice lunga sul fatto di come un’infrastruttura portuale possa e debba essere potenziata e valorizzata in tutti i suoi aspetti. Il mare ha sempre costituito un rilevante fattore di sviluppo e la storia ci ha sempre insegnato questo: dove c’è il mare c’è lo sviluppo e Porto Torres e l’intero territorio hanno una carta importante da giocare con la crocieristica e non solo. «Allora se le premesse sono queste – dice Idda – chiediamo ai nuovi amministratori di crederci per il benessere di tutti».
L’incontro con i candidati è stato molto franco e senza etichette; tutti hanno convenuto sul fatto che la crescita degli artigiani e microimprese abbia sempre significato crescita sociale ed economica del territorio. Tutti i candidati hanno dichiarato la massima disponibilità ad un dialogo maggiore con il mondo economico. Anche sul fronte degli appalti c’è stata una chiara disponibilità comune di definire sistemi che possano favorire il coinvolgimento del tessuto produttivo locale. Riguardo le risposte fornite dai vari candidati, i rappresentanti di Confartigianato hanno ribattuto in maniera schietta e diretta: «siamo convinti che oggi amministrare non sia facile ma neanche impossibile. L’attivazione e la creazione di tavoli tematici e il dialogo diretto con il mondo produttivo del territorio siamo certi consentirà il raggiungimento degli obiettivi comuni agli imprenditori e alla comunità locale. Ora aspettiamo i fatti».
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