Portare avanti opere pubbliche già avviate e rivedere le priorità del futuro. Questo l’obiettivo proposto dall’Assessore regionale ai lavori pubblici Paolo Maninchedda condiviso da Luciano Mura
PORTO TORRES - Portare avanti opere pubbliche già avviate e rivedere le priorità del futuro. Questo l’obiettivo proposto dall’Assessore regionale ai lavori pubblici Paolo Giovanni Maninchedda condiviso dal candidato sindaco del centrosinistra sovranista Luciano Mura, durante l'incontro ieri presso la sede della coalizione. «Il nostro programma si basa sulla valorizzazione delle risorse umane e sulle infrastrutture come l’area archeologica, il piano socio-economico dell’Asinara e la portualità punto centrale dello sviluppo», ha esordito il coordinatore del Partito dei Sardi, Alessandro Pinna sottolineando alcuni punti programmatici ripresi da Luciano Mura.
«C’è chi mi accusa di aver venduto il porto all’Autorità portuale, ma vorrei spiegare che l’alternativa sarebbe stata quella di rimanere all’interno dell’autorità marittima dove i comuni non hanno nessun ruolo. Il problema è come ci si sta all’interno dell’Autority in termini di autorevolezza e di prospettive di sviluppo del porto», ha spiegato Mura nel mettere in evidenza l’ opportunità di sfruttare le risorse messe a dispozione dell’Autority a favore dell’importante infrastruttura del porto turritano. «Il Consorzio industriale e la Provincia stanno cercando di acquisire dall’Eni il pontile solidi perché rappresenta un sito importante per il metano», ha aggiunto Mura. La presenza del metano rappresenta un ulteriore elemento di sviluppo che pone Porto Torres in posizione di parità rispetto alle altre regioni.
Nella duplice veste di Presidente del PdS e di Assessore ai lavori pubblici Paolo Maninchedda ha messo in evidenza la necessità di confronto con le altre istituzioni per una pianificazione strategica condivisa del territorio. «Occorre avere delle radici solide come le vostre ma anche delle ali robuste per valorizzare il vostro patrimonio immenso. Tuttavia è necessario gestirle guardando fuori dall’orizzonte della cinta muraria», ha affermato Maninchedda. «Purtroppo l’Unione Europea non finanzia gli scavi archeologici e neanche l’attività che sta intorno ai siti ma eroga fondi per la valorizzazione del territorio», ha aggiunto l’assessore regionale.
Nella programmazione territoriale, dove sono depositate le risorse, si può parlare di sviluppo del territorio di Porto Torres, nell’ambito del quale le spese relative alla sistemazione delle aree possono stare all’interno dei fondi europei. Secondo Maninchedda il patrimonio archeologico, ambientale e del mare devono essere coordinati e diventare i “polmoni” di quel reddito, perso con la crisi industriale, capace di ripristinare le rendite delle aree presenti a Porto Torres. «Quelle che ci sono di fronte al porto non sono pietre, sono soldi che dobbiamo far fruttare per occupare coloro che sono stati allontanati dal mercato del lavoro industriale. Un tema che deve risolvere la politica, non il mercato», ha detto il Presidente del PdS Maninchedda.
Nella quota di programma realizzato approvato dalla giunta regionale ed esposto dall’Assessore ai lavori pubblici, la connessione con l’aeroporto di Alghero, la sistemazione della vecchia strada 131 (4 milioni di euro), l’alaggio nel porto turritano (2 milioni e mezzo di euro) e sistema fognario (9 milioni e 800 mila euro). «Nel 2006 la consistenza degli impianti idrici di Porto Torres rilevava grandi criticità - ha spiegato Maninchedda – e attualmente la rete dell’acqua realizzata dal comune perde il 67% delle risorse idriche. Inoltre la percentuale dei nitrati e cloruri è molto rilevante tanto che l’acqua che entra potabile in rete viene resa non potabile dalle condotte».
L’assessore ai lavori pubblici ha spiegato gli interventi fatti da Abbanoa in viale Dante e in viale delle Vigne, operazioni fatte per migliorare la qualità dell’acqua e renderla potabile e che richiedono tempi di realizzazione che sono calcolati in 540 giorni.« Abbanoa si è confrontata con gli altri comuni per trovare una soluzione e mi auguro che Luciano Mura, con il sostegno della regione possa attivare quella modalità di confronto tra gestore e comune in grado di gestire la gerarchia delle priorità per questa città». Tra le urgenze presenti nell’agenda dell’assessore Maninchedda anche il sistema idrico dell’Asinara. A condividere il programma politico del centrosinistra e sovranista a sostegno del candidato Luciano Mura e dei candidati del Partito dei Sardi anche il segretario nazionale del PdS, Franciscu Sedda.
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