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Mariangela Pala 5 giugno 2015
Porto Torres: Migranti al porto, va avanti la protesta
Continua la protesta e nel porto di Porto Torres, dove circa 20 extracomunitari muniti di biglietto, ma senza documenti identificativi, pretendono di imbarcarsi sul traghetto in partenza per Genova


PORTO TORRES - Continua la protesta e nel porto di Porto Torres, dove circa 20 extracomunitari muniti di biglietto, ma senza documenti identificativi, pretendono di imbarcarsi sul traghetto in partenza per Genova. La protesta è tenuta sotto controllo dalle Forze dell'ordine. Ieri i migranti, sbarcati sabato scorso al Porto Canale di Cagliari da una nave militare tedesca che li aveva soccorsi a largo delle coste libiche, avevano inscenato una protesta davanti al varco del molo di ponente fino a tarda notte, impedendo l’ingresso all’imbarco alle auto e ai passeggeri, ma l’intervento immediato della Polizia e dei Carabinieri aveva consentito il ripristino del traffico.

Dopo essere rientrati nelle strutture di accoglienza di Viddalba, Valledoria e Santa Maria la Palma, questa mattina, il gruppo di immigrati somali, eritrei e senegalesi si sono presentati davanti ai cancelli del porto commerciale chiedendo di poter lasciare la Sardegna e l'Italia, e imbarcarsi sui traghetti in partenza da Porto Torres per poi giungere nei Paesi del nord Europa, in particolare Inghilterra, Francia e Germania dove sostengono di avere dei parenti che li aspettano.

Ieri gli agenti della Polizia locale guidati dal Comandante dei vigili, Catia Onida, hanno presieduto la zona fino alle 23 per garantire assistenza e ripristinare il normale traffico (rientrato intorno alle 20) oltre a garantire la regolare viabilità. Il comandante Onida aveva provveduto ad informare la Regione e la Prefettura che ha precisato come i migranti, una volta abbandonata la struttura di accoglienza assegnata, perdono i loro diritti compreso quello di imbarcarsi perché privi di documenti.

Inoltre non vogliono farsi fotosegnalare e farsi prendere le impronte digitali: in questo caso rischierebbero di restare nell’isola troppo a lungo. Anche oggi il porto è presidiato dagli uomini della Polmare di Porto Torres e della Polizia locale che sono al lavoro per trovare una soluzione non semplice. Intanto, nella giornata di ieri si è immediatamente azionata la macchina della solidarietà, grazie al gruppo scout Cngei, guidati da Lello Cau, che hanno provveduto a consegnare cibo e acqua.
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