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P.C. 3 maggio 2008 video
«Stabilimenti fuorilegge, Delibera da annullare»
Secondo il rappresentante della Fiba-Confesercenti per le Attività Balneari e per i Pubblici Esercizi, non possono assolutamente somministrare cibi e bevande ad un pubblico esterno


ALGHERO – Non si placa il polverone dopo l’ok da parte del Consiglio Comunale algherese, che la settimana scorsa aveva apportato le dovute modifiche al Piano commerciale per permettere ad alcuni stabilimenti balneari lungo la via Lido di poter somministrare cibi e bevande in spiaggia. Dopo la dura presa di posizione di numerosi titolari di bar e pubblici esercizi, decisamente contrari alla variazione, e l’intervento del vice presidente provinciale del sindacato dei balneari, Bruno Costantino, che invece salutava con favore la scelta del Consiglio, voce grossa di Francesco Pedrini, rappresentante della Fiba-Confesercenti per le Attività Balneari e per i Pubblici Esercizi. Secondo il rappresentante dell’associazione di categoria la Legge Bersani ha regolamentato il comparto con sufficiente chiarezza e la Legge regionale del 18 marzo 2006 n.5 ha ulteriormente chiarito che per alcune categorie non è possibile applicare il rilascio delle autorizzazioni per la somministrazione al pubblico di cibi e bevande. «Gli stabilimenti balneari sono una di quelle categorie», precisa con forza. «Essi non possono assolutamente somministrare cibi e bevande ad un pubblico esterno. Tra l’altro la loro attività è strettamente limitata al lasso di tempo in cui operano con i fruitori dei loro servizi, nel momento in cui cessano di prestare i loro servizi (affitto di sdraio ed ombrelloni o quant’altro) devono automaticamente cessare la somministrazione». La delibera adottata dall’amministrazione comunale algherese non rispetta la legge, dichiara Pedrini. «Le altre attività subiscono danni esattamente come le subivano in passato da tante altre forme di abusivismo .Ogni attività nasce con uno scopo ed è preposta a dare determinati, ma non tutti, i servizi, diversamente sarebbe il caos». Bar che si integrano con la ristorazione, e viceversa, sono tutt’altra cosa, e anche se non lo fossero sono comunque in linea con la normativa vigente, dichiara la rappresentante della Confesercenti. «Sarebbe interessante a questo punto un confronto con l’amministrazione Comunale che spero voglia dare precisi chiarimenti e come atto ultimo annullare la delibera oggetto del contendere. Crediamo che alla base di una proficua e reciproca collaborazione con l’Amministrazione ci sia il dialogo e non eventuali ricorsi legali, che ci auguriamo di non dover mai intraprendere». Francesco Pedrini, nell’auspicare un coinvolgimento più intenso e proficuo dell’associazione di categoria chiede inoltre all’Amministrazione Comunale quale criteri intenda adottare per la futura assegnazione dei nuovi spazi per chioschi o similari nelle aree strategiche della Città. / SONDAGGIO
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