Mario bruno ha sottolineato come il presidente Cappellacci non dia l’impressione di avere una bussola e di sapere in che direzione far marciare la Regione
CAGLIARI - Il consigliere regionale algherese Mario Bruno (Pd) ha chiuso il dibattito di questo pomeriggio sul
programma di legislatura presentato dal presidente Cappellacci. Dopo gli interventi degli altri due onorevoli catalani
Carlo Sechi e
Pietrino Fois, il capogruppo del Partito democratico ha preso la parola lasciando spazio nella seduta di mercoledì all'ex Governatore Soru.
«Il Consiglio regionale non è una trincea né un luogo di prove muscolari», ha sottolineato Bruno, annunciando un’opposizione senza sconti, tenendo come bussola il progetto di “Sardegna insieme”. Polemizzando con la maggioranza e riportando una frase del politologo Sartori ha detto che i risultati elettorali stabiliscono chi governerà ma non i contenuti del governare. Il documento di Cappellacci è molto generico, accenna ad alcuni problemi di fondo ma non indica la strada per conseguire i risultati, è lacunoso in alcuni settori, impreciso, forse volutamente, in altri.
«Il presidente non dà l’impressione di avere una bussola e di sapere in che direzione far marciare la Regione», precisa l'onorevole algherese. Se lo slogan della campagna elettorale era “la Sardegna torna a sorridere”, c’è davvero poco da sorridere in alcune realtà, anche in quelle (cita il Nord Ovest) che era indicata tra le più avanzate dell’Isola. Il crollo della chimica e le mancate risposte del governo (ma anche altri silenzi su impegni presi e non mantenuti) dimostrano che sarà faticoso raggiungere risultati che giustifichino l’ottimismo del centrodestra.
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