E´ l´emblema dell´inefficienza della pubblica amministrazione. Interessato il Prefetto Marcello Fulvi. Ecco cosa rimane del "Ginepro" sulla spiaggia di Maria Pia ad Alghero
ALGHERO - Una vera vergogna. E' la scritta che troneggia su uno dei pochi muri ancora in piedi, ma descrive alla perfezione l'attuale situazione in cui versa una porzione di costa della Riviera del Corallo, nella spiaggia di Maria Pia, l'arenile adiacente all'Ospedale Marino, dove sorgeva il Ginepro, l'immobile ormai divorato dal mare e l'incuria.
Inagibile dal
gennaio 2010, a nulla sono valse le richieste inoltrate dalle autorità competenti affinché si procedesse urgentemente alla messa in sicurezza della spiaggia. I tecnici dell'Agenzia del Demanio (in qualità di proprietari della struttura), il provveditorato delle opere pubbliche, la Regione Sardegna e l'ufficio Circondariale Marittimo avevano convenuto sull'abbattimento già dal
febbraio 2010.
Ad
aprile 2010 l'ordinanza a firma del sindaco di Alghero per la demolizione del Bar-Ristorante Ginepro, anche a causa dell'evidente pericolo per l'incolumità pubblica. Niente da fare però, passano i mesi e la struttura rimane un simbolo della lentezza e dell'inefficienza della pubblica amministrazione. Uno scempio sul litorale che ogni giorno che passa si trova in situazioni sempre più precarie. Sono saltate tutte le recinzioni, distrutti tutti gli interni e crollate le fondamenta.
L’Agenzia del Demanio risulta comunque inadempiente agli obblighi a suo carico per la demolizione, e il sindaco Tedde decide così di rivolgersi al Prefetto Marcello Fulvi, chiedendo un autorevole e risolutivo intervento che ponga fine alla vicenda ed elimini ogni rischio per l’incolumità e la sicurezza delle persone richiamando ai propri doveri ed obblighi l’Agenzia demaniale.
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