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Sara Alivesi 29 giugno 2011 video
L´insostenibile leggerezza dei 9.226 disoccupati estivi
Un problema serio ma non catastrofico secondo il Sindaco. In realtà, una buona parte degli occupati in città hanno contratti a durata stagionale. Crescono l´abbandono scolastico e i servizi socio-assistenziali. Le immagini integrali della conferenza stampa col presidente dell'Agenzia Regionale del Lavoro, Stefano Tunis


ALGHERO - Novemiladuecentoventisei (9.226) iscritti presso il Centro dei Servizi per il Lavoro di Alghero (ex Ufficio di collocamento) alla data di venerdì 24 giugno. I dati "scientifici" sono emersi in una conferenza stampa sull'argomento tenutasi nella sede del Comune di Sant'Anna (nel video). Quasi soddisfatti il Sindaco Marco Tedde, l'assessore allo Sviluppo Economico, Gianfranco Langella e il presidente dell'Agenzia Regionale del Lavoro, Stefano Tunis, che, dunque, smentiscono quei "dati catastrofici" di cui parlano i sindacati e il recente rapporto Istat (44,7% di disoccupazione giovanile).

D'altronde l'Agenzia - organismo tecnico della Regione - «è l'Ente piu'accreditato all'analisi reale dei flussi del mercato del lavoro» si dice in conferenza e non c'è da dubitarne, salvo rilevare alcune riflessioni sui numeri illustrati e sulle loro intrinseche verità. Prima di tutto lo stesso dato di oltre 9mila disoccupati non è esattamente da brindisi e champagne, ed è lo stesso Primo cittadino a non nasconderlo: «il problema del lavoro - dice - è un problema ovviamente serio». Infatti, su un numero di elettori in città - e dunque potenziali votanti dai 18 anni in su (ma si puo' iniziare a lavorare dai 16 anni ndr) - pari a 36.645, si tolgano i pensionati che saranno un paio di migliaia, la percentuale di non occupati resta comunque altissima.

Viceversa tra gli occupati sono compresi i cassa-integrati e gli iscritti nelle lista di mobilità in deroga, ma che nella realtà sono a casa da mesi e mesi. Inoltre, altro elemento da evidenziare, è la durata e la tipologia contrattuale. Non a caso l'offerta in città è per il 50% legata al comparto turistico (assunzioni a base annua), di cui il 39% ricade sugli alberghi e ristoranti. «Soltanto nel Comune di Alghero, il primo trimestre di quest'anno evidenzia un saldo positivo di 429 unità lavorative, in linea con quanto registrato nel 2010» è riferito in conferenza; il che sarebbe positivo e incoraggiante se non fosse che le associazioni di categorie di albergatori, ristoratori e commercianti continuino a lamentare dal 2009 un calo dei flussi turistici e degli introiti preoccupante per tutto il territorio.

Meno entrate economiche uguale meno posti di lavoro. Come è successo proprio all'amministrazione cittadina che, a fronte dei tagli dei finanziamenti pubblici, se l’anno scorso era riuscita ad assumere almeno stagionalmente 40 generici, quest’anno ne ha acquisiti solo 8. Se poi le aziende e i grandi alberghi il personale se lo portano da fuori, neanche l'estate sorride più agli algheresi. Un esempio? Il Baia di Conte, uno dei più rinomati hotel della Riviera del Corallo, che nella stagione in corso ha lasciato a casa decine di dipendenti locali.

Qualcuno obietterà che a molti non piace neppure lavorare, vive bene alle spalle dei genitori, e della cassa integrazione dopo qualche mese di occupazione: i cosiddetti «fannulloni» o i precari «male dell'Italia» a cui fa riferimento il ministro Brunetta. Difficile negarne l'esistenza anche nella nostra amata città, ma ce ne sono molti altri che lottano, manifestano e studiano per un posto o la speranza di un posto di lavoro. Tedde ha ribadito a più riprese che un esecutivo cittadino non crea occupazione, ma ne crea le condizioni. Ecco, appunto. Di pari passo con le tante opere pubbliche realizzate, non cresce il livello sociale-educativo-economico della cittadinanza. L'abbandono scolastico è un'altro serio problema in crescita, così come i servizi socio-assistenziali e di volontariato di cui la cittadinanza ha sempre più bisogno.

La riqualificazione del verde pubblico da circa 7 milioni di euro è l'ultimo dei mali (anzi ben venga), ma i fondi della legge 37/98 sarà bene scoprire al più presto quale e quanta occupazione duratura saranno in grado di creare, nel rispetto dell'obiettivo del finanziamento stesso. E sarà pure il caso di richiamare Cagliari, stavolta per non avere "numeri scientifici", ma fatti, su Mamuntanas e Suligheddu, Palazzo dei Congressi, Porto, Aeroporto, Fertilia, Architettura, Alberghiero, Master&Back (borse di studio ridotte da 808 nel 2006 a 150 nel 2010 ndr) etc etc. Lo sviluppo passa da quà.
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