Una mostra dedicata al campione di pugilato algherese inaugurata giovedì. Sabato un incontro dove la città renderà omaggio all´80° dalla sua nascita. Le interviste al figlio Gianfranco, al collega Andreino Silanos e all´assessore allo Sport e Cultura Romina Caula
ALGHERO - E' stata inaugurata giovedì ad Alghero la mostra dedicata agli
80 anni dalla nascita di Salvatore Burruni. Cimeli e ricordi che hanno segnato la straordinaria carriera del campione di pugilato algherese: dal titolo mondiale alla vittoria dei Giochi del Mediterraneo. L'esposizione è visitabile nella torre di Sant Joan, mentre nella sala della Fondazione Meta si terrà sabato un incontro istituzionale con l'amministrazione comunale, la famiglia Burruni e il giornalista Rai, Carmelo Alfonso.
Entrambi gli eventi sono promossi dal Comune e dall'associazione pugilistica intitolata allo sportivo. «Mio padre è stato testimonial algherese in terra catalana già nel 1955 quando vinse i Giochi del Mediterraneo a Barcellona dove parlava in algherese e conquistò il tifo del pubblico nella finale contro un pugile spagnolo» è uno dei ricordi di Gianfranco Burruni, figlio del campione e anima dell'associazione.
«Da lui imparai tutto, ci allenavamo insieme ed è stato un esempio dentro e fuori dal ring» dice Andreino Silanos un pugile che condivise gli anni dei trionfi di Burruni tra gli anni '50 e '60. Abbiamo accolto con grande entusiasmo l'idea di ricordare il più grande campione che Alghero abbia mai avuto. «Ringraziamo la famiglia per aver messo a disposizione della città cimeli, diplomi e strumenti della sua vita sportiva» ha dichiarato l'assessore alla Cultura e Sport Romina Caula.
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