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Cor 19:40
«Comparto unico, liquidare 52milioni»
Comparto unico, Michele Pais (Lega): «Liquidare le risorse stanziate nel 2023 dalla Regione. C’è il via libera della Corte dei Conti e del Mef»


ALGHERO – «Nelle more della piena attuazione del comparto unico regionale, è indispensabile che le amministrazioni locali procedano subito alla liquidazione delle risorse già stanziate a favore dei dipendenti degli enti locali. Si tratta di fondi dovuti ai lavoratori e previsti dalla Legge regionale 29 dicembre 2023, n. 18 (Legge di stabilità 2024), che ammontano complessivamente a 52 milioni di euro per il triennio 2024-2026: 10 milioni per il 2024, 12 milioni per il 2025 e 30 milioni a partire dal 2026». A dichiararlo è Michele Pais, oggi consigliere comunale di Alghero e già presidente del Consiglio regionale della Sardegna, che ricorda come quelle risorse furono stanziate durante il suo mandato in Regione proprio con l’obiettivo di omogeneizzare il trattamento economico del personale degli enti locali con quello regionale, primo passo concreto verso il comparto unico.

«Purtroppo – spiega Pais – fino ad oggi la pressoché totalità dei Comuni sardi, tra cui Alghero, non ha ancora erogato materialmente quelle somme, pur avendole nelle proprie casse, ritenendo la liquidazione potenzialmente in contrasto con le normative nazionali sul salario accessorio. Una situazione di stallo che oggi può finalmente dirsi superata grazie alla deliberazione n. 219/2025/PAR della Corte dei Conti per la Sardegna, depositata il 15 ottobre scorso, che ha confermato la piena legittimità dell’erogazione di tali risorse, anche grazie all’intervento del Ministero dell’Economia e delle Finanze, come sostenuto dal Ministro Giorgetti.» La Corte dei Conti, con la deliberazione n. 219, ha infatti precisato che l’articolo 23 del d.lgs. 75/2017 pone un limite alle risorse destinate al trattamento accessorio del personale, ma che le modifiche introdotte dal d.l. 34/2019 consentono una maggiore flessibilità, legando il calcolo al personale in servizio al 31 dicembre 2018.

Le risorse previste dall’articolo 2, comma 2, della legge regionale n. 18/2023 sono etero-finanziate e pertanto non incidono sugli equilibri di bilancio comunali. La giurisprudenza contabile riconosce così che le somme con vincolo di destinazione alla componente variabile del trattamento accessorio possono superare i limiti imposti dal d.lgs. 75/2017. «Un ulteriore segnale positivo – aggiunge Pais – arriva anche dal Governo nazionale e dal ministro Giorgetti: il d.l. 25/2025 consente ai Comuni di incrementare il Fondo risorse decentrate, in deroga ai limiti di spesa, purché siano rispettati i criteri di sostenibilità finanziaria e di equilibrio di bilancio. Questo permette di sbloccare concretamente la contrattazione decentrata e di premiare finalmente il personale degli enti locali».

Secondo la Corte dei Conti, le risorse regionali destinate alla contrattazione decentrata non sono soggette ai limiti di spesa previsti dalla legge 296/2006 e dal d.l. 34/2019, proprio perché non gravano sul bilancio dell’ente. Spetta ora alle singole amministrazioni procedere senza esitazione alla liquidazione. «Quella che il centrodestra ha messo in campo nella scorsa legislatura è una misura concreta, che rappresenta il primo vero tassello verso la costituzione del comparto unico e, soprattutto, verso l’equiparazione dei livelli retributivi tra i dipendenti del sistema Regione e quelli degli enti locali. È il momento di agire: i Comuni procedano subito a mettere in tasca ai lavoratori quanto spetta loro di diritto» conclude Pais.
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