L´Organizzazione Mondiale della Sanità considera l´uso di tabacco la prima causa evitabile di morte al mondo
ALGHERO - L'Organizzazione Mondiale della Sanità considera l'uso di tabacco la prima causa evitabile di morte al mondo, considerato che il fumo è responsabile del decesso di una persona adulta su dieci. Nel 2005 il tabacco ha causato 5,4 milioni di vittime, che corrispondono ad una morte ogni 6 secondi e viene stimato che, se non si inverte la tendenza attuale, nel 2030 le vittime saranno 8,3 milioni all'anno.
Sono attribuibili al fumo da tabacco in Italia 80.000 morti all'anno, di cui il 48 per cento per patologie oncologiche, il 25 per cento per patologie cardiovascolari, il 17 per cento per patologie respiratorie. Oltre il 34 per cento dei decessi attribuibili al fumo è compreso tra i 35 ed i 69 anni di età. Il fumo è un potente fattore sinergico nella determinazione del rischio globale di morte. I dati dell'indagine Doxa 2008 (OSSFAD ISS) confermano quanto osservato dall’analisi del trend storico degli anni precedenti, secondo cui negli ultimi 50 anni si assiste ad una costante diminuzione dei fumatori.
Gli uomini fumatori sono passati dal 27,9 per cento del 2007 al 26,4 per cento del 2008 mentre le fumatrici sono scese dal 19,3 per cento del 2007 al 17,9 per cento del 2008. Attualmente in Italia fuma il 22 per cento delle persone di 15 anni e più, corrispondenti a circa 11,2 milioni di cittadini italiani (6,5 milioni di uomini e 4,7 milioni di donne); i non fumatori sono il 59,6 per cento e gli ex fumatori il 18,4 per cento, pari rispettivamente a 30,3 milioni di italiani e 9,3 milioni di italiani (indagine Doxa 2008).
Molto vicine tra loro le percentuali dei fumatori nelle classi di età tra i 15 e i 24 anni, i 25-44 anni e i 45-64 anni, rispettivamente il 24 per cento (circa un milione e mezzo di ragazzi), il 26,4 per cento e il 25,9 per cento; mentre tra gli ultrasessantacinquenni la quota di fumatori è sensibilmente inferiore: 7,8 per cento (Indagine Doxa 2008).
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