Bambini diabetici e celiaci combattono la propria malattia imparando ad Alghero l’arte della vela
L’entusiasmo e la soddisfazione dipinti sui visi dei partecipanti al termine della regata, che ha visto impegnati ragazzi, medici e istruttori nelle attività del campo scuola, possono forse servire a far capire l’importanza di iniziative di questo tipo
Anche quest’anno, per la seconda volta consecutiva, Alghero ha ospitato il campo scuola per adolescenti diabetici e celiaci organizzato dall’associazione Diabete Mellito Sardegna (ADMS onlus) e dal Gruppo Celiaci della medesima associazione. Lo scopo del campo scuola è quello di insegnare agli adolescenti gli effetti del diabete e della celiachia e a gestire in maniera autonoma e indipendente la loro condizione di malati cronici, anche in assenza dei genitori, per poter loro consentire di avere uno stile di vita il più possibile simile a quello degli altri loro coetanei.
Nel corso del campo scuola i ragazzi hanno seguito, oltre ai controlli medici ed alle attività formative ed educative riguardanti il diabete e la celiachia, un programma di intensa attività fisica di gruppo ed un corso di vela sportiva condotto da istruttori della Federazione Italiana Vela. Lo Yacht Club di Alghero ha infatti organizzato le lezioni veliche e la regata che si è tenuta a conclusione del campo scuola con uno spirito non certamente competitivo, bensì educativo al fine di insegnare ai bambini a conoscere e dominare un mezzo in situazioni sempre diverse e complesse, comportamenti che devono imparare per convivere con la propria malattia.
L’entusiasmo e la soddisfazione dipinti sui visi dei partecipanti al termine della regata che ha visto impegnati ragazzi, medici e istruttori nelle attività del campo scuola, possono forse servire come aiuto per capire l’importanza che iniziative di questo tipo, condotte al di fuori degli angusti spazi delle strutture sanitarie, possono servire a dimostrare, sia ai pazienti che al resto della società, come la convivenza con una malattia cronica non debba rappresentare un limite bensì uno stimolo per raggiungere, con maggiore pienezza e consapevolezza, una vita in tutto e per tutto “normale” e spesso, proprio perché conquistata a prezzo di un maggiore sforzo, meno banale.
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