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S.A. 15 aprile 2010
Nuova Luce alla Madonna del Regno
Il restauro del quadro appartenente all´Asl di Sassari rappresenta l’occasione per restituire alla memoria dei sassaresi un quadro di grande valore storico e artistico per la città


SASSARI – Il quadro della “Madonna del Regno” risplende di una nuova luce e mostra adesso, dopo un attento restauro conservativo, alcuni segreti celati dal tempo e dalla mano dell’uomo. Il suo restauro rappresenta l’occasione per restituire alla memoria dei sassaresi un quadro di grande valore storico e artistico per la città e che, a detta di importanti critici d’arte, costituisce una pagina notevole della pittura sarda del Cinquecento.

Il quadro, attribuito al pittore cinquecentesco Baccio (Bacio) Gorini, è di proprietà dell’Azienda sanitaria locale di Sassari che da settembre scorso lo ha affidato ai restauratori della Coop. Art., con il compito di eseguire i lavori di restauro conservativo. Il direttore tecnico del restauro, Tonino Delogu, questa mattina (giovedì) ha illustrato al commissario dell’Asl di Sassari, Paolo Manca, e al direttore sanitario, Francesco Lubinu, i lavori realizzati in questi 5 mesi di attento “risanamento” dell’opera. I lavori sono costati all’Azienda 8mila euro.

Il dipinto, datato fine Cinquecento, raffigura la “Madonna del Regno”, che appare seduta sul trono, in atteggiamento di allattare il Bambino, con alla sua destra San Francesco e alla sinistra San Lazzaro. Il quadro, assieme agli altri dipinti conservati dall’Azienda sanitaria locale, è da considerare parte integrante della storia dell’antica istituzione ospedaliera e dell’ospedale di Piazza Fiume.

Nel 2007 il quadro appariva in condizioni conservative precarie, con colori scuri e di sicuro completamente ricoperto da uno strato di sporco accumulato nel tempo. Poco visibili erano le linee che delimitano l’arco al di sopra del trono. Adesso invece si mostra più luminoso, con colori vivi e riscoperti. In particolare a destare l’attenzione, soprattutto in coloro che già avevano visto il quadro prima dei lavori di restauro, è sicuramente la figura di San Francesco. In precedenza appariva vestita di un saio scuro dal quale traspariva assai timidamente un volto femminile.

L’opera dei restauratori ha ridato il vero colore all’abito del Santo patrono d’Italia, che appare di un colore verde scuro. Inoltre nel costato è adesso visibile la stigmate che ricorda la ferita al costato ricevuta dal Cristo in croce. Ancor di più è visibile una donna inginocchiata, «una clarissa forse» – ha detto Delogu –, che con le mani giunte tiene un rosario e prega. È questa sicuramente la vera sorpresa che il restauro ha riportato alla luce.


«Potrebbe trattarsi della committente del quadro – ha spiegato Tonino Delogu – che 50 o 100 anni dopo la realizzazione del dipinto e la sua donazione l’Ordine ospedaliero del Fatebenefratelli decise di far cancellare. Venne aggiunto quindi, nella parte bassa ai piedi di San Francesco, il simbolo dell’Ordine: un melograno sormontato da una croce a sua volta sovrastata da una stella e una corona».

Un quadro votivo quindi, «commissionato dalla “riscoperta” donatrice – ha aggiunto Delogu – forse per una grazie ricevuta. E la presenza di San Lazzaro mendicante, lebbroso al quale due cani leccano le ferite per alleviarne il dolore, con molta probabilità potrebbe rappresentare il legame tra la committente e una malattia dalla quale la stessa guarì». Un quadro di pregio, inoltre, «il cui valore, a seconda dell’artista a cui può essere attribuito – affermano i restauratori sassaresi – potrebbe aggirarsi sui 100mila euro».

Nella foto: Il commisario Manca con il restauratore Delogu
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