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Red 13 settembre 2012
Lingua sarda: Milia scrive a Profumo
L´assessore regionale della Pubblica Istruzione rilancia la questione della lingua sarda con una lettera aperta al ministro Francesco Profumo, ai deputati e senatori sardi e alle altre comunità e minoranze linguistiche d´Italia


CAGLIARI - Il sardo non è stato declassato dalla "spending review", semplicemente è stata limitata l'applicazione del dimensionamento scolastico agevolato per alcune lingue ammesse a tutela dalla legge 482/99. Pertanto, dopo le polemiche della scorsa estate, e dopo il Festival delle minoranze linguistiche di Aosta, bisogna ricominciare a lavorare. E il primo a dare l'esempio deve essere proprio il Ministero della Pubblica Istruzione. L'assessore regionale della Pubblica Istruzione Sergio Milia rilancia la questione della lingua sarda con una lettera aperta al ministro Francesco Profumo, ai deputati e senatori sardi e alle altre comunità e minoranze linguistiche d'Italia.

«Intendo rammentare la necessità di mantenere una costante e vigile attenzione sulla assoluta efficacia di quanto finora programmato dal Ministero dell'Istruzione in materia di promozione delle lingue minoritarie - scrive Milia - e che sembra ora aver subito un'improvvida battuta d'arresto. Pur nella sofferta approvazione dei provvedimenti della ormai stranota spending review, il Governo, in aula, si è impegnato con un ordine del giorno a non lasciar cadere la questione della lingua sarda e delle altre lingue tutelate dalla legge dello Stato n. 482/99. Il Ministero della Pubblica Istruzione, negli anni scorsi, aveva programmato delle iniziative interessanti e molto utili per la difesa della lingua sarda e delle altre lingue ammesse a tutela dalla legge 482/99. Tra le altre è significativo ricordare - continua l’esponente dell’esecutivo - l'istituzione di un ufficio riconoscibile e specializzato sulla questione delle minoranze linguistiche, il finanziamento di progetti scolastici sulla sperimentazione dell'insegnamento scolastico e l'avvio di un master universitario per la formazione dei docenti, esteso a tutto il territorio statale».

Il terremoto estivo della revisione della spesa ha, a quanto pare, gettato nel subbuglio il ministero. Non avendo notizie o atti disponibili a tutt'oggi su queste iniziative, già annunciate o programmate nei mesi scorsi dal ministero, l'assessore si rivolge in primis al Ministro, certo della sua sensibilità alla questione delle lingue regionali affinché si dia impulso agli uffici competenti e venga al più presto riportata la situazione a una ragionevole e proficua attività, pur nell'ambito del necessario contenimento dei costi.

«L'urgenza di razionalizzare la spesa e la macchina amministrativa è condivisibile - sostiene l'assessore - così come è lineare l'applicazione della legge 1/8/2012 che, come dice lo stesso legislatore, è concepita esclusivamente per ciò che riguarda esclusivamente il dimensionamento scolastico. Pertanto, non vi è, come detto da più parti, nessun declassamento delle lingue ammesse a tutela dalla legge 482/99 e l'insegnamento delle lingue regionali. A nostro avviso, la scuola non è stata minimamente toccata dal provvedimento legislativo». «Sono certo del tempestivo interessamento del Ministro, dei deputati e senatori sardi, nonché delle autorità e delle altre comunità linguistiche o Regioni interessate, al fine di rilanciare la questione anche in sede di discussione e dibattito della ratifica della Carta Europea».
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