La nuova delibera prevede l´utilizzo del sardo scritto nella "produzione testuale" degli enti pubblici: i consiglieri del Pd Espa, Bruno, Cuccu chiedono in un´interrogazione l´annullamento della procedura
CAGLIARI - I consiglieri regionali del Partito Democratico Marco Espa, Giuseppe Cuccu e Mario Bruno - tutti membri della Commissione Cultura del Consiglio Regionale - hanno presentato un'interrogazione al presidente della Regione e all'assessore alla Pubblica Istruzione «affinché venga fatta chiarezza sui criteri fissati dalla Regione per l'utilizzo del sardo scritto nella "produzione testuale (traduzione, materiale divulgativo e promozionale)" degli enti pubblici».
La delibera 32/67 del 24 luglio scorso, infatti, prevede una premialità finanziaria (nella misura di 100 mila euro) solo per quegli enti che si conformeranno alla cosiddetta Limba sarda comuna (LSC), con obbligo di darne comunicazione via fax in soli 5 giorni. «Si tratta evidentemente di una forzatura che non ha niente a che fare con la difesa e la valorizzazione della lingua sarda» dichiara Marco Espa, primo firmatario dell'interrogazione.
«Non si impone nulla per decreto e tantomeno lasciando intendere che senza l'adesione alla Limba sarda comuna non si riceveranno incentivi. Noi vogliamo partecipazione alle scelte, non imposizioni dall'alto. Per questo chiediamo – conclude Espa - l'annullamento immediato della procedura con adeguata modifica che non penalizzi gli enti locali».
Nella foto: Marco Espa e Mario Bruno
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