Si comincia mercoledì 6 novembre al cinema Teatro Verdi, con “Paura e Desiderio” di Stanley Kubrick, un classico della cinematografia
SASSARI - È uno di quegli appuntamenti che non possono mancare nella programmazione cinematografica. Ormai è diventata una piacevole consuetudine che continua a fare proseliti di stagione in stagione.
L'appuntamento è quello con la rassegna Alta Fedeltà e la consuetudine è quella di vedere i film in versione originale con i sottotitoli in italiano. Anche in questo ultimo scorcio di 2013, il cartellone realizzato dalla gestione del cinema di Giorgia Guarino con la preziosa e irrinuciabile collaborazione del Nuovo Circolo del Cinema di Sassari, e affiancata dal Cineclub Sassari, arriva puntuale con nove date, divise tra il Teatro Verdi e il Cinema Moderno, tutte da segnare in calendario.
«Sono convinta che quella di quest'anno sia la rassegna più particolare mai realizzata finora», afferma Giorgia Guarino. «Il programma è pieno di perle, piccoli film passati in sordina nel circuito nazionale ma che hanno suscitato tanto interesse da parte dei cinefili più attenti e appassionati. Tante chicche preziose. Certo, ci sono anche le produzioni premiate nei Festival più prestigiosi del mondo, come di consueto; opere di grande valore, ma film come Tyrannosaurus, uscito nel 2011 e passato in sordina merita davvero di essere visto, così come Holy Motors, per esempio. Io trovo che una rassegna così sia più stimolante, più costruttiva. Ci sono titoli davvero di nicchia, che incuriosiscono, film piccoli ma di grande valore che a mio parere hanno la funzione di invogliare alla scoperta di un cinema diverso, un mondo che altrimenti non si avrebbe occasione di avvicinare».
Come sempre i biglietti d'ingresso per la rassegna hanno un prezzo decisamente contenuto: l'intero costa 5,50 €, ridotto over 65 e universitari 4 euro, ridotto soci Nuovo circolo del cinema 3 euro. È possibile acquistare un abbonamento per quattro film a soli 14 euro.
Si comincia mercoledì 6 novembre al cinema Teatro Verdi, con “Paura e Desiderio” di Stanley Kubrick, un classico della cinematografia, il primo lungometraggio del regista newyorchese che per la prima volta sbarca in Italia in versione restaurata in HD e doppiata in italiano (ore 19,00 e 20,30). La storia di quattro militari, la cui nazionalità non è importante, sopravvissuti all'abbattimento del loro aereo nel corso di un immaginario conflitto. Gli uomini cercheranno di tornare alla loro base. Il tema della guerra affrontato in maniera universale.
Il secondo appuntamento sempre di mercoledì, è il 13 novembre con un film italiano, “Sacro Gra”, di Gianfranco Rosi (ore 18,30 e 20,30 al Moderno), documentario vincitore del Leone d'Oro alla Mostra del cinema di Venezia del 2013: una vittoria storica perché, nei 70 anni di vita della Mostra della laguna, nessun documentario si era mai aggiudicato il premio più prestigioso. Il 20 novembre Alta Fedeltà prosegue con “Moebius” (ore 18,30 e 20,30, al Moderno), di Kim Ki-duk, che verrà proiettato in versione originale sottotitolata. Il film, presentato duori concorso a Venezia 2013, racconta la drammatica e terribile vicenda di un padre e un figlio, coinvolti in un perverso e violento gioco sessuale che coinvolge l'amante dell'uno e la madre dell'altro. La pellicola è stata censurata in Corea, ha destato scalpore per la sua violenza e ha la particolarità di essere totalmente privo di dialoghi.
Il 26 novembre, eccezionalmente un martedì, al Moderno, torna sul grande schermo un altro grande classico restaurato in alta definizione, doppiato in italiano: “Frankenstein Junior” di Mel Brooks (ore 18,30 e 20,30). Una celebre satira dissacrante che prende di mira il cinema horror e del cinema muto degli anni Trenta. La rassegna prosegue mercoledì 4 dicembre, con una delle perle di questo cartellone: “Tyrannosaurus”, storia drammatica di Paddy Considine, in programma al Verdi alle ore 18,30 e 20,30. Il film, pluripremiato al Sundance Film Festival 2011, ha toccato il cuore degli spettatori, in modo semplice, diretto, senza sotterfugi. Un'opera prima ben costruita che non cerca di commuovere a tutti i costi ma che finisce per toccare le corde più profonde di chi la guarda. In lingua originale con i sottotitoli in italiano.
Il sesto film in programma è un italiano, “La città ideale”, di Luigi Lo Cascio (11 dicembre, Verdi, 18,30 e 20,30), il debutto del popolare attore palermitano dietro la macchina da presa. Lo Cascio è anche protagonista, nel ruolo di un architetto siciliano trapiantato a Siena, che lui ha eletto “città ideale”. Una serie di sfortunate coincidenze precipitano la sua vita tranquilla in un incubo. La settima serata con Alta Fedeltà propone “La vita di Adèle”, vincitore della Palma d'Oro e del Premio Fipresci all'ultimo Festival di Cannes. Il film di Abdellatif Kechiche ha travolto la critica e sta pian piano conquistando il pubblico, racconta la storia della quindicenne Adèle, piena di vita e di voglia di amare, e del suo incontro prima con Thomas e poi con Emma, che susciterà in lei un grande amore. Programmato mercoledì 18 dicembre al Moderno alle ore 20,15, in versione originale sottotitolata.
Penultimo appuntamento della stagione mercoledì 8 gennaio 2014, con “Holy Motors” di Leos Carax, altra “chicca” da non perdere assolutamente (Verdi, 18,30 e 20,30, versione originale sottotitolata). “Holy Motors va salutato come un film evento, perché se il cinema è morto questa è la prova che il suo culto è più vivo che mai e che possiamo ancora essere sorpresi e illuminati...” scrive il critico di MyMovies. Insomma, nella vita del camaleontico monsieur Oscar c'è mistero e c'è oscurità, quanto basta per incuriosire e far riflettere lo spettatore. Alta Fedeltà chiuderà mercoledì 15 gennaio 2014 con “Miss violence”, programmato al Verdi alle ore 18,30 e 20,30, vincitore del Leone d’argento per la migliore regia e della Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile alla Mostra del cinema di Venezia 2013. Il film di Alexandros Avranas racconta della tragica fine di Angeliki, undicenne che muore nel giorno del suo compleanno. La polizia indaga e la famiglia si convince che si sia trattato solo di un incidente.
Foto d'archivio
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