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M. P. 18 dicembre 2013
Cinepandoro a Porto Torres, venerdì «Pinocchio»
Verrà proiettato venerdì 20 dicembre alle ore 18, presso la Sala Filippo Canu, il film d’animazione per famiglie «Pinocchio» di Enzo D’alò. L’ingresso è gratuito


PORTO TORRES - Venerdì 20 dicembre alle ore 18, presso la Sala Filippo Canu, prende il via la nuova rassegna di cinema per famiglie organizzata dal Cineclub La Camera Chiara, con la proiezione del Film «Pinocchio». Una rassegna di film di animazione per bambini, ragazzi e famiglie, realizzata con il contributo dell’amministrazione comunale e, inserita nel calendario di iniziative organizzate per le festività natalizie a Porto Torres. I film scelti trattano temi importanti attraverso un linguaggio adatto per i bambini e i ragazzi. Si parla di avventura, di rispetto per l’ambiente, di amicizia, di rispetto per le diverse culture e l’amore.

Il falegname Geppetto costruisce un burattino da un ciocco di legno e gli dà il nome di Pinocchio. Ma il burattino scappa, e nei suoi numerosi incontri rischia di perdere la vita. Fortunatamente però arriva a salvarlo la Fata Turchina, che lo cura insieme al Corvo, la Civetta e il Grillo-parlante. Pinocchio finisce nell’Isola dei Balocchi e viene trasformato in asino. Infine si ritrova nel ventre di un pescecane, dove ritrova e salva Geppetto, che con la sua barca era andato a cercarlo in mare ed era stato da questo inghiottito. L’unico vero artista ed artigiano del cinema d’animazione in Italia. Prima con «La freccia azzurra» e «La Gabbianella e il gatto», poi con «Momo alla conquista del tempo» ed «Opopomoz», Enzo D’Alò si è imposto nella mappa del cinema italiano contemporaneo come un cineasta assolutamente unico, per ovvie ragioni. Il mercato del cinema d’animazione in Italia è, nell’immaginario collettivo (ma non solo), rappresentato soltanto dalla sua figura, ed un’intera generazione è già cresciuta assieme ai suoi primi lungometraggi. Quattro anni di lavorazione, più di trecento artisti che hanno contribuito a realizzare il film, una situazione cinematografica italiana che di sicuro non aiuta, e un testo già visto e stravisto sul grande schermo.

Il progetto di «Pinocchio» nasce già nel lontano 2000, quando il regista scrive una sceneggiatura, assieme ad Umberto Marino, per il film, su consiglio di Massimiliano Gusberti, all’epoca un dirigente in Rai. D’Alò realizzò pure un trailer del film, accolto calorosamente, ma un “certo” progetto bloccò tutto: il «Pinocchio» di Roberto Benigni. Dopo 12 anni di lavoro il risultato è un film di poco meno di 80 minuti in cui si vedono in ogni fotogramma la passione e la tenerezza del suo autore. Piacciono, e non poco, i disegni dei fondali del film di D’Alò, lavorati evidentemente con acquerelli e pastelli. Risultano a loro modo affascinanti anche i tratti semplici dei personaggi.
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