M. P.
26 marzo 2014
Oltre ad alcuni gruppi cinesi e Paolo Clivati di Ottana Energia, che si erano già sbilanciati, ora compare sulla scena dei possibili acquirenti E.On un nuovo competitor: Ascopiave
PORTO TORRES - La vendita dell’asset E.On entra nel vivo. Dopo che, alla fine dello scorso anno, era circolato un dossier firmato Goldman Sachs sul disimpegno del colosso tedesco dalla penisola, adesso cominciano a farsi avanti altri pretendenti. E.On non ha mai smentito l'intenzione di vendere anche la centrale di Fiume Santo. Il calcolo per la vendita degli asset è valutato in circa tre miliardi di euro, troppi per un unico compratore, per cui sembra rafforzarsi l'idea dello "spezzatino", con il coinvolgimento di vari acquirenti, fra cui risultano Eni ed Edison , con interessi evidentemente differenti. Oltre ad alcuni gruppi cinesi e Paolo Clivati di Ottana Energia, che si erano già sbilanciati, ora compare sulla scena un nuovo competitor: Ascopiave.
La società italiana Ascopiave (Consorzio di 93 Comuni rivieraschi e montani del Piave, nord-est Italia), primario operatore nella distribuzione del gas naturale potrebbe essere interessata a Eon energia, la controllata attiva nella vendita di elettricita' e gas del player tedesco, il cui valore si aggirerebbe tra 150 e 180 milioni di euro. Per il gruppo guidato dal presidente Fulvio Zugno, sarebbe un boccone molto grosso, visto che i clienti serviti dalla società di vendita di Eon Italia sono circa 900 mila e quelli di Ascopiave 830 mila. Per ora si tratta solo di indiscrezioni di mercato, ma l'ipotesi non appare così inverosimile se si pensa che già il dossier di Goldman Sachs indicava anche player di dimensioni piu' contenute, come alcune ex municipalizzate, quali possibili acquirenti di quest’asset.
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