M. P.
10 maggio 2014
Il consigliere comunale Angelo Canu del Centro democratico denuncia, in un interrogazione, la situazione dei cantieri di Matrica, in cui non vengono rispettati i diritti e gli accordi contrattuali dei lavoratori
PORTO TORRES - Da un indagine effettuata di recente, i dati che emergono sulla disoccupazione a Porto Torres sono preoccupanti: 4771 i disoccupati in città (2159 maschi e 2612 femmine) e di questi 1472 sono alla ricerca della prima occupazione. Il rischio è che questi numeri negativi possano aumentare, visti i continui licenziamenti che stanno investendo i lavoratori delle aziende del comparto industriale (E.On e Vinylis). Un crollo dell’industria accompagnato da una forte riduzione del movimento merci e passeggeri nel porto commerciale, che ha prodotto il declino delle attività imprenditoriali dell’indotto le quali si trovano ad affrontare un periodo di grave crisi con gravi conseguenze sul piano occupazionale e, il risultato che gran parte della forza lavoro, espulsa dal processo produttivo, è stata costretta ad emigrare dall’isola o a sopravvivere con la sola cassa integrazione, quando questa arriva.
Il “progetto Matrica” a Porto Torres, una joint venture tra “Versalis” (gruppo Eni) e “Novamont, per un investimento di 700 milioni che, a regime, avrebbe superato il miliardo con l'occupazione di 700 lavoratori (100 più degli attuali) più l'indotto, e che rappresenterebbe, secondo i responsabili dell’azienda, un’opportunità di riconversione industriale e di sviluppo occupazionale per la città. «Quanto sta succedendo nei cantieri di Matrica, lo definirei grottesco» – ha dichiarato il consigliere comunale del Centro democratico, Angelo Canu, in una interrogazione urgente, presentata al sindaco Scarpa. «Alcune aziende che operano alla costruzione degli impianti sono ormai in fase di ultimazione dei lavori – continua Canu – e una volta terminati si vedranno costrette ad effettuare licenziamenti».
A questo proposito il consigliere Canu si interroga :« come è possibile che a queste aziende sia permesso di svolgere prestazioni di lavoro straordinario (compreso il sabato e giorni feriali), consapevoli che a breve tanti lavoratori si troveranno per strada?». Secondo il rappresentante del Centro democratico, a rendere più grave la situazione parrebbe che alcune di queste aziende, stiano obbligando con ricatti e minacce, soprattutto quei lavoratori in scadenza di contratto. «Inoltre - conclude Canu – queste aziende svolgono lavoro straordinario con l’ausilio dei trasferisti, un ulteriore presa in giro verso i lavoratori locali». Secondo il consigliere Cd l'azienda ha assunto dieci unità lavorative provenienti dalla Sicilia.
La gestione frammentata dell'appalto senza tutela dei diritti dei lavoratori, oltre che far comodo alle ditte che possono assumere personale ex novo, con meno diritti e a salari più bassi, fa comodo all'Eni per fare appalti al massimo ribasso, i cui effetti, come si vede, vengono scaricati sui lavoratori, che non godono di una forza contrattuale significativa, per una applicazione non corretta dei livelli contrattuali e straordinari a volte occultati sotto altre voci, secondo quanto denuncia il consigliere Angelo Canu.
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