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M. P. 6 giugno 2014
L’Asinara fuori dal progetto Jessica
L’Asinara non potrà accedere al fondo del Programma “Jessica”. Lo ha dichiarato il consigliere delegato alle Politiche dell´Asinara Gilda Usai durante la riunione della commissione Asinara, tenutasi martedì 4 giugno


PORTO TORRES - L’Asinara non potrà accedere al fondo del Programma “Jessica”. Lo ha dichiarato il consigliere delegato alle Politiche dell'Asinara Gilda Usai durante la riunione della commissione Asinara, tenutasi martedì 4 giugno. L’isola non presenta i requisiti previsti dall’iniziativa congiunta della Commissione Europea e della Bei (Banca europea per gli investimenti),che ha il fine di incentivare gli investimenti nelle aree urbane attraverso un’utilizzazione più efficace dei Fondi strutturali europei a disposizione degli Stati Membri Ue. L’insufficiente numero dei residenti, la mancanza di fruibilità, edifici non utilizzati, rappresentano i limiti che impediscono al Parco di accedere ai fondi Jessica, diretti a sostenere forme di investimento per le aree urbane, compresi i progetti relativi a efficienza energetica ed a fonti di energia rinnovabile.

I fondi Jessica sono un’opportunità nella green economy e nel campo energetico ambientale legate ad un partenariato pubblico e privato. I fondi Jessica si attivano laddove vi sono le condizioni di gestione che consentono a tale partenariato di intervenire in termini ecosostenibili. La gestione dell’energia della pubblica illuminazione e delle scuole, è stata affidata, dal Comune di Porto Torres, alla Escom, che interviene in termini di efficientamento energetico per migliorare le condizioni di vivibilità e allo stesso tempo consentire un equilibrio economico-finanziario per l’Ente comunale dovuto al risparmio di energia. Sull’isola dell’Asinara l’assenza di un’illuminazione pubblica, delle scuole e di impianti di un certo tipo, rappresentano criticità che non consentono l’accesso ai fondi Jessica relativi all’efficientamento energetico. «Sull’isola dell’Asinara, l’unica cosa che potrebbe farsi, ma non in tempi brevi, - ha dichiarato il Dirigente ufficio ambiente Claudio Vinci - è quella di intervenire sul sistema idrico-fognario e il pompaggio, in modo tale da poter alimentare gli impianti di depurazione con dei pannelli fotovoltaici per produrre energia di giorno, quando vi è una forte incidenza sull’aspetto della bollettazione energia».

Infatti, il principale problema del sistema idrico dell’Asinara è il grande dispendio di energia elettrica con pompe e elettropompe disseminate nel territorio dell’isola. Un progetto attuato dal Comune, lo scorso anno, ha permesso di dare un riordino a tutto il sistema idrico integrato, con un impianto di prelievo del’acqua dai bacini, contenenti grandi quantità di acqua, creando dei partitori, piccoli serbatoi posizionati ad una certa altezza, in grado per caduta di distribuire l’acqua su tutta l’isola. All’Asinara sono presenti 192 fonti d’acqua, un’immensa risorsa idro-potabile, che va gestita in maniera razionale in termini di efficientamento. Meno energia si consuma per il pompaggio dell’acqua, e più si rispetta il principio di Kyoto con un ribasso della Co2, che deve essere ridotta del 20%, requisito importante per poter accedere ai fondi Jessica 2014-2020.

Resta il problema depuratore che attende di essere risistemato, in seguito all’approvazione del progetto definitivo per la ristrutturazione dell’impianto di depurazione di Cala d’Oliva. Si tratta di un intervento finanziato dalla Provincia di Sassari con 200mila euro, 73mila euro di cofinanziamento del Comune, che prevede interventi alla rete di adduzione dei reflui dal borgo di Cala d’Oliva al depuratore. Una situazione di assoluta emergenza, che il settore Ambiente intende affrontare prima dell’avvio della stagione estiva, ormai alle porte. Resta inteso, che per la risoluzione del problema più generale dell’approvvigionamento e distribuzione sull’isola dell’acqua potabile, oltre a quello dello smaltimento dei reflui, è indispensabile riuscire ad ottenere il finanziamento regionale, di circa 130mila euro, che era stato riservato dall’assessorato regionale alla Programmazione. Mentre dal punto di vista formale, l’ing. Vinci ha ribadito la necessità della risposta formale dell’Ente Parco e dell’Autorità di bacino sull’individuazione dell’area da destinare alla sub-irrigazione.
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