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M. P. 10 giugno 2014
Ancora silenzio sulla vertenza E.On
La Uiltec chiede un intervento della politica per scongiurare i licenziamenti e avviare la costruzione del nuovo polo energetico


PORTO TORRES - Diventa necessario l’intervento della Regione per scongiurare i 70 licenziamenti annunciati per l’anno in corso e per gli altri 50 previsti per il prossimo anno. In una nota il segretario provinciale della Uiltec- Uil Franco Peana precisa come sia ripresa la tensione dei lavoratori di Fiumesanto, peraltro mai sopita, in quanto il 30 giugno, data ultima per poter scongiurare i licenziamenti con un accordo sindacale tra le parti, si avvicina a grandi passi.«La multinazionale tedesca E.On si sà, è campione della distrazione e dilazione dei tempi ed approfitta di ogni allentamento politico e/o sindacale – scrive Peana - per seppellire di cenere ogni brace e nuovamente sta aspettando l’ultimo momento per imporre chissà quale nuovo ed iniquo ricatto, a lavoratori, a cittadini, a Regione».

I lavoratori pretendono oggi una presa di posizione diversa rispetto a quelle operate dalle Giunte Regionali e dai Governi Nazionali precedenti.
Il 14 marzo scorso, l’assessore al lavoro della Provincia di Sassari aveva assicurato il suo impegno non solo per scongiurare i licenziamenti (il 30 giugno è la data conquistata grazie all’intervento della Provincia), ma per garantire la costruzione di un nuovo gruppo di produzione di energia, sostitutivo degli altri due chiusi per fine esercizio, condizione per scongiurare automaticamente l’esubero di personale interno assicurando per un lungo periodo, un nuovo ciclo di attività economica per il Nord-ovest Sardegna. Al di là di ogni intervento che regolarmente viene previstoper creare disturbo e tenere tutto fermo, avvantaggiando grandemente la famelica azienda tedesca, è ormai chiaro che il dilemma debba essere costruire un nuovo gruppo di produzione di energia.«Su questo argomento abbiamo il coraggio di dire come Uiltec, che oggi la centrale a carbone, - conclude il segretario Franco Peana - resta l’unica strada percorribile per produrre energia a basso costo, il gas oggi non garantisce e non può garantire questa condizione, siamo realisti e senza specchietti per le allodole».

Pertanto la Uiltec-Uil chiede al Governo, Regione, Provincia e Comuni di mettere la parola fine alla latitanza operativa della società tedesca, e gli impongano di costruire o immediatamente vendere per dare la possibilità a nuovi imprenditori di aprire quel “cantiere-ossigeno” che altrimenti andrà a morire il 4 dicembre prossimo, data di scadenza della autorizzazione. Nel frattempo i lavoratori riprenderanno a programmare nuove iniziative di agitazione e sciopero per non permettere a nessuno di scippargli quel sostentamento fatto di lavoro e dignità.
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