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Mariangela Pala 21 gennaio 2015
Chimica verde: «più impegno dalla Regione»
I segretari provinciali della Filctem-Cgil, Muretti, della Femca Cisl, Velluto e UIltec-Uil, Tavera sono convinti che sul protocollo della chimica verde occorra affrontare la discussione a Palazzo Chigi


PORTO TORRES - Gli stati generali dei sindacati dei chimici, tenutosi lunedì 12 gennaio a Cagliari, avevano l’obiettivo di sollecitare e sensibilizzare i Consiglieri regionali, i Parlamentari sardi e gli esponenti della Giunta regionale sul tema della Chimica Sarda, chiedendo agli stessi un impegno forte e coordinato, soprattutto nei confronti deIl'Eni, da cui dipendono direttamente o indirettamente la maggior parte delle produzioni chimiche. Il Progetto di chimica verde a Porto Torres costituisce elemento fondamentale dalla complessiva strategia industriale della Regione «ma nonostante le nostre chiare prese di posizione all'iniziativa, ad oggi regna ancora il totale silenzio», affermano i segretari provinciali della Filctem-Cgil, Massimiliano Muretti, della Femca Cisl, Luca Velluto e UIltec-Uil, Giovanni Tavera.

«Il presidente Pigliaru, che in questa vicenda sarebbe dovuto essere il regista di una vertenza strategica e fondamentale per la nostra isola e che avrebbe dovuto governare su temi fondamentali come: ricerca, sviluppo della filiera agricola e delle produzioni a valle, - aggiungono i segretari provinciali Cgil, Cisl e Uil - si è accontentato delle ampie rassicurazioni ricevute dal Dott. Claudio Descalzi, nel corso dell'incontro tenutosi lo scorso 13 gennaio a Roma». I sindacati ritengono che l'esito dell’ incontro sia stato affidato a un comunicato stampa, e l'impegno di ricostituire un rapporto con parti sociali e le istituzioni locali è ancora oggi disatteso.

A trarne vantaggio, secondo i sindacati provinciali, Muretti, Velluto e Tavera, sarebbero soltanto Eni e Novamont.«Le due società si prodigano nel raccontare ai livelli istituzionali quanto e come sia ancora valido il progetto, al contempo ne sottraggono risorse importanti e ne stravolgono il senso complessivo», aggiungono i sindacati Cgil, Cisl e Uil, i quali lamentano che nessun chiarimento è stato dato sul mancato investimento sulla centrale a Biomasse, in ordine al tema dei costi energetici e delle utilities di sito, «una questione che il protocollo aveva risolto proprio con la realizzazione della centrale Enipower», sottolineano la Filctem-Cgil, Femca Cisl e UIltec-Uil.

Stesso risultato sulla Filiera Agricola. Novamont in particolare, dichiara l'assenza di una strategia comune capace di garantire il reperimento dei terreni atti alla produzione delle materie prime. Nella divisione dei compiti tra i due partner che hanno costituito Matricai, a Novamont era stato affidato il compito di sviluppare la Filiera Agricola. «Complice di questo stato di cose è certamente la Ras, sostengono Muretti, Velluto e Tavera - basti pensare che il Psr (Programma di Sviluppo Rurale), non contiene nessun riferimento alle produzioni agricole no-Food e al valore economico e strategico che dette produzioni possono garantire, sopratutto in presenza di un progetto come quello della Chimica Verde a Porto Torres».Stessa valutazione è stata espressa dai chimici sul tema della ricerca, che si dovrebbe sviluppare in loco e che invece di recente, per espressa dichiarazione del responsabile della ricerca, Dott. Luigi Capuzzi, pare si voglia sviluppare a Novara.

Il valore del Progetto di chimica verde a Porto Torres, «richiede l'impegno costante dei sottoscrittori il protocollo, Istituzioni locali e Regione Sardegna, che ad oggi sembrano limitarsi a proclami e dichiarazioni di circostanza, permettendo all'Eni e Novamont di stravolgere il progetto, modificandolo in assenza di un vero e proprio confronto», insistono i segretari provinciali di Filctem-Cgil, Femca Cisl e UIltec-Uil. I sindacati dei chimici, Muretti, Velluto e Tavera sono convinti che sia necessario portare la discussione al livello proprio del protocollo, sottoscritto a Palazzo Chigi dai massimi esponenti del governo Italiano, e che a quel tavolo la Sardegna debba presentarsi compatta, «per questo chiediamo che i tavoli regionali sopra richiamati si realizzino nell'immediato», concludono Massimiliano Muretti, Luca Velluto e Giovanni Tavera.
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