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A.B.
24 settembre 2015
Continuità aerea: Cicu chiama l´Europa
L´europarlamentare del Ppe ha chiesto un incontro immediato con la commissaria Ue ai Trasporti Violeta Bulc. «La Giunta Pigliaru ha fallito. E peggio: non ha alternative. Mai un vero coinvolgimento con le rappresentanze sarde nel Parlamento Europeo. La fine della Ct2 significa affidare la mobilità aerea alla logica del profitto delle low-coast e non alla garanzia dei diritti dei sardi»

CAGLIARI - «La verità più allarmante è che ad oggi, la Giunta Pigliaru, sta smontando pezzo dopo pezzo le conquiste ottenute negli anni sul fronte la continuità territoriale aerea. Senza, per altro, un’alternativa che riorganizzi l’intero capitolo della mobilità». Lo dichiara l’europarlamentare sardo del Ppe Salvatore Cicu, che annuncia in merito la convocazione urgente di un incontro con la commissaria europea Violeta Bulc, responsabile della Commissione Trasporti Ue, per relazionare la presentazione di un apposito dossier sulla mobilità in Sardegna e sul ruolo contestuale dell’Europa. Un intervento, quello dell’europarlamentare sardo, che affianca il percorso iniziato a luglio sul riconoscimento della condizione di insularità: tema sul quale Cicu aveva presentato una specifica risoluzione in Commissione Sviluppo Regionale, ottenendo un prima via libera.
«Non possiamo pensare – ha spiegato l’esponente di Forza Italia – di poter governare una battaglia come quella sulla continuità senza il coinvolgimento determinante dell’Europa. Su questo occorre creare un fronte comune. Eppure, nonostante la presenza di tre rappresentanti sardi nel Parlamento Europeo, la Giunta Pigliaru continua a mantenere le distanze senza alcuna collaborazione, ne tantomeno un’interlocuzione. Quello a cui stiamo assistendo è un vero affossamento degli oneri di servizio sulle rotte minori, in quasi due anni il governo regionale ha messo in fila una pesante sequenza di annunci, ai quali si sono susseguiti soltanto fallimenti che hanno penalizzato gravemente la Sardegna ed i cittadini».
«I cieli sardi non possono essere lasciati alla sola gestione delle compagnie low-cost. Occorre un intervento immediato da parte della Giunta – prosegue l'europarlamentare del Ppe - affinché la situazione non precipiti. Da una parte, abbiamo compagnie aeree che abbandonano gli aeroporti sardi, lasciandosi alle spalle disoccupazione e pesanti ripercussioni sulle economie dei nostri territori; dall’altra parte, invece, i collegamenti verso gli scali minori vengono affidati al solo arbitrio del libero mercato. Impensabile. La fine delle “continuità territoriale 2” – ha ammonito Cicu – allunga le distanze fra la Sardegna e il resto della Penisola, costringendo a maggiori costi gli spostamenti da e verso gli scali minori e creando un grave danno all’intero sistema economico. Lasciare il mercato dei trasporti aerei alle sole compagnie low-cost, significa accettare che si operi in un'ottica di profitto, e non di garanzia del diritto alla mobilità dei sardi. La Giunta convochi subito un tavolo straordinario con tutti i rappresentanti istituzionali sardi a Roma e in Europa. Senza un confronto coeso e aperto siamo destinati a perdere una battaglia determinante per il futuro della Sardegna».
Nella foto: l'europarlamentare Salvatore Cicu
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