La Giunta Esecutiva Nazionale delle Pro Loco si è riunita sabato nella cittadina catalana
ALGHERO – E’ stata Alghero la sede della riunione della Giunta Esecutiva Nazionale delle pro Loco. Al “Cafè Latino”, sono giunti alcuni dei principali responsabili di un movimento che raccoglie seicentomila volontari in seimila Pro Loco sparse per l’Italia. Presente, tra questi, Claudio Nardocci, presidente dell’“Unpli-Unione Nazionale Pro Loco Italiane” da dodici anni. Ormai alla fine del terzo mandato, pare sia l’unico candidato alla prossima elezione in programma venerdì 26 e sabato 27 settembre a Monte Silvano, in Abruzzo.
«Le Pro Loco, come regola generale, devono cercare sempre di essere equidistanti dalle parti politiche. Infatti – spiega Nardocci - dobbiamo lavorare sempre con tutte le Amministrazioni Comunali, di qualsiasi colore siano. I nostri rappresentanti devono stare fuori dalle campagne elettorali, senza attaccarsi troppo a qualcuno. Certo, ognuno ha la sua “squadra del cuore”, ma deve rimanere al di fuori del lavoro della Pro Loco. Ora – prosegue – stiamo sperimentando con successo l’evoluzione del turismo nel territorio. Apt, Enti Provinciali, Aziende Autonome, spesso hanno chiuso gli uffici per problemi diversi, ed un punto di riferimento esterno alla politica serviva. Alla fine, io sindaci di vario colore, iniziano a stimare l’esperienza e si riesce a collaborare bene. Certo – chiarisce – c’è confusione nel campo turistico, perché manca una politica generale. Vorrei non ci fosse confusione tra volontariato, professionisti e pubblico. Noi siamo volontari che lavorano gratuitamente per il territorio». Nardocci si riferisce ad un’inchiesta apparsa sull’inserto di un quotidiano a tiratura nazionale, che univa in uno “scandalo”, nella stessa inchiesta, Pro Loco volontarie ed enti di professionisti.
Con Nardocci, era presente anche il presidente regionale Raffaele Sestu. Per l’arzanese, è appena iniziato il tredicesimo anno di carica presidenziale, ma, assicura, tra quattro anni terminerà il suo ultimo mandato. «Le Pro Loco in Sardegna sono trecentotrentacinque su trecentosettantasette comuni esistenti. Certo – chiarisce – non si potevano fare dove c’erano le Aziende Autonome. Il nostro progetto prevede di istituirne una in ogni comune dell’Isola. La Maddalena, Muravera ed Alghero sono le ultime nate, ma le richieste di nuove Pro Loco nel territorio proseguono. Le ultime ci sono arrivate da Olbia, Cagliari, Santa Teresa di Gallura e, dieci giorni fa, da Arzachena. Il ruolo della Pro Loco di Alghero è di prima porta aperta sul territorio, scelta come capofila per i Comuni dell’entroterra. Si posso fare le cose molto bene qui – prosegue – e c’è tantissimo da fare. Cercheremo di privilegiare dei cosiddetti “turismi nuovi”, cultura, storia, ambeinte ed enogastronomia. Certo, bisogna mettersi d’accordo con le Amministrazioni Comunali e con gli operatori economici. E’ assurdo – conclude- che non si aiutino i volontari che lavorano per la città». Secondo Sestu, c’è comunque un segno netto di voglia di crescere ed è dato dalla presenza di diversi giovani all’interno della Pro Loco algherese.
Nei panni di anfitrione della riunione, c’è il presidente della Pro Loco di Alghero Raniero Selva. «Che l’Unpli abbia scelto Alghero come luogo della riunione è per noi una gratificazione. Alghero è una delle tre porte della Sardegna per l’accoglienza turistica. Noi, come Pro Loco, siamo degli apripista, ma ora, anche Cagliari ed Olbia hanno fatto la richiesta. Intanto, Alghero è stata riconosciuta come città guida del turismo regionale. La Pro Loco è stata aperta grazie alla passione dei volontari, senza nessuna retribuzione. La Giunta Nazionale ci ha accolto con entusiasmo e vedono di buon occhi Alghero come fulcro regionale. In più – sottolinea – stiamo portando avanti un nuovo canale di comunicazione verso l’esterno, visto che Alghero compare ora nel sito internet dell’Unpli, puntando su una capillarità completamente diversa».
Intanto, l’Unione Nazionale delle Pro Loco Italiane, da quest’anno sta allestendo una bibliomediateca del Patrimonio Culturale Immateriale Italiano. Il progetto è stato presentato nel 2006 ed i finanziamenti sono arrivati alla fine dello scorso anno. Come sede è stato scelto il Palazzo delle Forre, nel borgo viterbese di Civitella d’Agliano. Lì, verranno conservati libri, documenti, fotografie e video che illustrino la storia dei paesi. Insomma, quello che, fantasiosamente, la Pro Loco definisce “Il tesoro dei nonni”.
Nella foto: Raniero Selva e Claudio Nardocci
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