Presidio dentro il consiglio provinciale a Sassari. Obbiettivo avere risposte. Intervista telefonica con i lavoratori che occupano sala Sciuti
SASSARI - Nuova occupazione del Palazzo della Provincia di Sassari per i 31 lavoratori a tempo senza contratto (scaduto il 31 agosto), che attendono risposte da Regione e Provincia. Davanti all'Aula di Palazzo Sciuti hanno letto un documento in cui rivendicano il diritto all'occupazione. I lavoratori chiedono a che punto siano i colloqui di orientamento per cassintegrati delle aziende provinciali; chi spiegherà loro che in assenza di quei colloqui non avranno diritto all'indennità di cassa integrazione; chi condurrà a termine gli onerosi progetti comunitari in cui si è impegnata la Provincia e che altrimenti le procureranno ingenti danni economici; chi sta erogando servizi innovativi all'utenza; chi renderà conto alla comunità di questi danni sociali. Ecco il documento integrale.
Il lavoro prima di tutto: abbiamo oltrepassato il trentesimo giorno di civile protesta e non cessa di risuonarci familiare lo slogan dell'ultima campagna elettorale provinciale della Giunta Giudici. Noi trentuno collaboratori dei Centri Servizi per il Lavoro ce lo ricordiamo bene, avendolo sostenuto con i fatti e consapevoli che il lavaro prima di tutto significa da una parte Politiche per il lavoro e dall'altra risorse umane e finanziarie per realizzarle. Ora, le risorse umane per realizzare le politiche attive per il lavoro siamo, meglio, eravamo sino al 31/08/2011, noi co.co.co e i servizi che reggevamo: accoglienza, orientamento, auto-impiego, incontro domanda-offerta e inserimento mirato dei diversamente abili, servizi informatici e amministrativi. Giunti ad un passo dalle procedure di stabiliizazione (con selezioni già
sostenute in ingresso per l'incarico in Provincia), accumulato un patrimonio di professionalità di cui l'Amministrazione Provinciale rischia di dover fare a meno anche in spregio ai principi di economicità ed efficienza della PA (formare nuove risorse richiederebbe infatti tempo e denaro), proseguiti gli studi con investimenti in titoli di
specializzazione post-lauream e nonostante un preavviso di oltre un mese sulla firma di un contratto di proroga con fondi regionali (esterni dunque al bilancio dell'Ente), ci ritroviamo da più di trenta giorni in presidio permanente in Piazza d'Italia, scorie delle politiche provinciali per il lavoro, trentun persone con relative famiglie, debiti, e aspettative esistenziali. Siamo ben lungi dal pretendere che il nostro ex-lavoro ci spetti alla stregua di un'investitura nobiliare. Ma neppure possiamo accettare di essere fatti fuori con una leggerezza che non può essere giustificata da alcuna interpretazione giuridica (la cui parzialità è stata rimarcata nell'ultimo mese da due autorevoli pronunce regionali) né dal buon senso, né dall'etica. Pensiamo che chi occupa gli scranni del Consiglio Provinciale, Voi amministratori, dobbiate avere ben presente, nelle prossime ore, la lezione di un vostro e nostro illustre concittadino, Enrico Berlinguer, sulla questione morale, l'etica pubblica, l'etica della responsabilità. Noi crediamo, e siamo certi che lo crediate anche Voi, che la responsabilità dell'amministrare non possa essere diluita in una catena di atti burocratici o in questioni da legulei, né possiamo permettere che venga ridotta a questione personale una vicenda politica in senso eminente. Stimiamo nostro dovere ricordarVi che monta un diffuso sentimento di
malcontento e sfiducia verso le istituzioni, e segnatamente verso le Province, e che con la scelta di prorogare i nostri contratti di lavoro solo sulla carta, la Provincia di Sassari non poteva offrire miglior argomento a quanti, sempre più numerosi, ne chiedono l'abolizione. Come può, infatti, pretendere di esistere un ente che non è in grado, per sua stessa manifesta incapacità, di adempiere alle 'proprie' funzioni?
Chiamata di imbarco per un marinaio (motorista abilitato) e un capo barca da imbarcare sul Motopesca denominato “Jo´ Pier Pesca Srl". Selezione l´8 settembre
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