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Mariangela Pala
20 aprile 2016
Opposizione attacca: «Wheeler non può rivestire la carica di sindaco».
«Un sindaco che costringe un consigliere comunale a sottomettersi alla sua volontà è un atto gravissimo» che getta «un´ombra pesante sulla legittimità degli atti amministrativi». Sette componenti dell´opposizione firmano un documento contro il sindaco Wheeler

PORTO TORRES - Ore calde quelle della politica turritana di queste ore. «Sconcertante» la storia delle minacce del sindaco Wheeler alla consigliera Conticelli emersa dalla registrazione. «Un sindaco che costringe un consigliere comunale a sottomettersi alla sua volontà è un atto gravissimo» che getta «un'ombra pesante sulla legittimità degli atti amministrativi». E tutti i nodi, adesso, vengono al pettine e il confronto politico diventa inevitabile. Questo, in estrema sintesi, il significato del duro documento firmato dai capigruppo della minoranza (Massimiliano Ledda, Costantino Ligas, Alessandro Carta e Gian Luca Tanda) che hanno atteso fino ad oggi prima di entrare nel merito della faccenda «nel rispetto del silenzio della collega e davanti al rigetto delle accuse del primo cittadino».
Ora che «la verità è venuta a galla» confermando le indiscrezioni riportate a suo tempo dalla stampa, «il quadro che si delinea è inquietante». Così i sette componenti dell’opposizione non nascondono le loro perplessità su «quelle minacce palesemente volgari e sessiste» condannabili «sotto il profilo morale ma inaccettabili sotto il profilo politico». Piovono critiche sui «metodi coercitivi usati da Wheeler» esempio di «aberrazione della rappresentanza democratica e di ogni sua regola».
Ma c’è di più. L’opposizione parla di ripetute e comprovate violazioni ai principi della carta costituzionale, sulla quale il sindaco ha giurato il giorno dell’insediamento e che oggi «si ritrova a violentare». Le minacce «spazzano via in un solo colpo i diritti inviolabili dell’uomo: il diritto di libertà d’espressione, il diritto al dissenso», si legge nel documento. Questa la sostanza ma «è anche nella forma che il sindaco ha dato il peggio di sé», attacca l’opposizione. Dei dieci mesi di governo cittadino, la minoranza enumera le dichiarazioni «puntualmente sconfessate» su cui il primo cittadino «ha mentito spudoratamente»: dall’assessore che non aveva mai ricevuto incarichi professionali dall’ente comunale, «affermazione poi smentita dagli atti», alla nota «mai esistita» del Ministero degli Interni che rinviava i termini per l’approvazione del bilancio previsionale.
E ancora la giustificazione del ricorso «urgente» ad Equitalia per il recupero dei tributi pregressi, «un fatto in realtà conosciuto da mesi», la tassa di sbarco all’Asinara che «non era intenzione dell'amministrazione applicarla dal 2016» e infine il caso Conticelli. Infine la “requisitoria” della minoranza intesa a far luce su alcuni punti dell’operato dell’amministrazione, lasciando alla magistratura «il compito di stabilire se e quali reati siano stati commessi», ma un sindaco che, «aldilà della sue incapacità ampiamente dimostrate» in questi dieci mesi di governo «mente in questo modo e agisce contro ogni regola democratica» per l’opposizione «non può rivestire quella carica».
A prescindere dal “giudizio” della Procura ci sono «le opportune azioni politiche» su cui la minoranza si riserva di valutare «affinché possa cessare al più presto questo scempio». Punti di riflessione politica che scaturiscono dai fatti e probabilmente anche determinanti sulla vita politica della città.
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