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Porto Torres 24notizieportotorresPoliticaAmministrazione › Rete Metropolitana: «Wheeler esclude Consiglio dal dibattito»
Mariangela Pala 9 maggio 2016
Rete Metropolitana: «Wheeler esclude Consiglio dal dibattito»
Così i sardisti denunciano l’atteggiamento irresponsabile del governo cittadino e di chi predilige le battaglie di partito, confermando le preoccupazioni manifestate sei mesi fa in occasione del congresso celebrato dalla federazioni del Psd´Az di Sassari in cui si era discusso delle aree Metropolitane


PORTO TORRES - Combattere con il rischio di perdere: così è stato per l’area metropolitana di Sassari seppure qualche risultato si è poi ottenuto: la possibilità per i comuni del nord Sardegna di costituire la Rete Metropolitana. Lo statuto, elaborato nell’assemblea dei sette sindaci dell’area vasta più quello di Valledoria, è stato infatti già approvato da 5 consigli comunali. Porto Torres avanza le sue richieste: le percentuali di rappresentanza assegnate a ogni Comune devono essere cambiate, considerando come requisito non solo la popolazione ma anche le infrastrutture messe a disposizione della Rete.

«È imbarazzante assistere al teatrino delle responsabilità che sta andando in scena in questi giorni, - accusa il Partito sardo d’azione - con il sindaco che ha pensato bene di escludere il Consiglio comunale dalla discussione sulla forma di statuto delle Rete Metropolitana, per scoprire poi che si era accordato con i suoi colleghi sui contenuti dello stesso». Così i sardisti denunciano l’atteggiamento irresponsabile del governo cittadino e di chi predilige le battaglie di partito, confermando le preoccupazioni manifestate sei mesi fa in occasione del congresso celebrato dalla federazione del Psd'Az di Sassari in cui si era discusso delle aree Metropolitane.

«In presenza di un nord Sardegna disunito, l’Area Metropolitana di Cagliari sarà sempre più il centro del potere politico, decisionale ed economico», ha ribadito il Psd’Az. «Oggi Wheeler fa marcia indietro e rinnega gli accordi assunti con gli altri sindaci», affermano i sardisti condividendo la posizione del primo cittadino che «finalmente tiene conto di quanto è emerso nella commissione consiliare su proposta del capogruppo sardista Costantino Ligas, nel rivendicare per la nostra città un ruolo che derivi da quello che Porto Torres conferisce alla “Rete Metropolitana” e non su una mera ripartizione demografica».

C’è un però. «Resta il fatto che il nostro primo cittadino ha esposto la nostra comunità all’ennesima brutta figura istituzionale, - rileva il Psd’Az - che non può far altro che acuire ancor di più l’isolamento politico in cui la sta conducendo». Il partito dei quattro mori ricorda al sindaco che nelle sedi istituzionali il suo ruolo è quello di rappresentante della città «e non del M5s ed in virtù di ciò ha il dovere di portare a casa il maggior risultato possibile per il bene della nostra collettività». Stigmatizzato anche l’atteggiamento della Presidente del consiglio Loredana De Marco che, «presa sempre più dall’ossessione di apparire come assessore occulto, permette la mortificazione della massima assemblea civica da parte del sindaco».

Nessun post sul web e neppure mezza parola per il fatto che il sindaco abbia intrapreso una contrattazione con gli altri sindaci, sullo statuto della “Rete Metropolitana”, «senza aver avuto o chiesto alcun mandato dal Consiglio, così come la legge prevede» precisano i sardisti. Dalla Rete Metropolitana ci si aspetta la predisposizione di un nuovo strumento di “pianificazione territoriale condiviso” per il nord ovest della Sardegna. E ancor di più «questo territorio si aspetta dalla nascita di tale organismo quel riscatto economico e sociale che merita – conclude il Psd’Az - ecco perché non è possibile che si accumulino ulteriori ritardi a causa di logiche di potere figlie del vecchio sistema partitocratico».
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