Mariangela Pala
31 gennaio 2017
Asinara: il consiglio si spacca sulla Presidenza del Parco
Il consiglio si “spacca” sulla nomina del futuro presidente del parco nazionale dell’AsinaraCon 10 voti favorevoli e 6 astenuti della minoranza (Alessandro Carta, Massimo Cossu, Massimiliano Ledda, Paola Conticelli e Claudio Piras) con la presidente del consiglio Loredana De Marco

PORTO TORRES - Il consiglio si “spacca” sulla nomina del futuro presidente del parco nazionale dell’Asinara. La tanto agognata unanimità sulla delibera che da incarico al sindaco Sean Weeler di sollecitare i tempi di nomina del presidente del parco presso il Ministero dell'Ambiente e la Regione Sardegna non è stata raggiunta. Con 10 voti favorevoli e 6 astenuti della minoranza (Alessandro Carta, Massimo Cossu, Massimiliano Ledda, Paola Conticelli e Claudio Piras) con la presidente del consiglio Loredana De Marco che ha convocato la seduta presso il Palazzo Reale sull’isola dell’Asinara, il dispositivo è stato approvato a maggioranza.
«In accordo con i consiglieri ho convocato il Consiglio nell'altra metà del nostro territorio - sottolinea il presidente De Marco - per rimarcare la centralità dell'Asinara nelle politiche di sviluppo di Porto Torres. È stata la prima di una serie di riunioni che programmeremo sull'isola per far sentire la nostra presenza e affrontare, anche insieme agli operatori, le difficoltà da superare per il rilancio». Dopo aver raggiunto l'Asinara con il traghetto della continuità territoriale da Porto Torres, i consiglieri si sono riuniti a Cala Reale, nella struttura dell'ex ospedale.
«Questo deve essere un momento di confronto ma anche un modo per inviare un chiaro messaggio alla Regione e ai ministeri competenti - ha detto il sindaco – perché si raggiunga una soluzione al fine di rendere funzionale l’intero territorio del Golfo dell’Asinara. Dobbiamo lavorare insieme per portare a termine i progetti già avviati e attuarne di nuovi. L'Asinara è una risorsa di Porto Torres e della Sardegna, ma dobbiamo andare tutti nella stessa direzione affinché si concretizzino le legittime aspettative di operatori e cittadini». Il Consiglio ha anche dato indirizzo al primo cittadino di raccogliere candidature da proporre agli enti competenti.
La delibera da mandato al sindaco di predisporre una manifestazione di interesse per raccogliere le candidature alla Presidenza del parco da parte di soggetti che presentino determinati requisiti: essere cittadini di Porto Torres con esperienza nelle istituzioni e nelle professioni senza aver ricoperto incarichi pubblici. L’elenco dei candidati selezionati da un’ apposita commissione comunale verrà trasmessa alla Regione e al Ministero dell’Ambiente per una rapida definizione della nomina. Sul fronte dell’opposizione diverse posizioni tutte dirette a chiedere una modifica della delibera per raggiungere un accordo. Due riunioni di capigruppo andate a vuoto per arrivare ad un’intesa tra minoranza e maggioranza.
«L’obiettivo era quello di modificare il dispositivo per arrivare ad una decisione unanime sulle competenze e sulla residenza - spiega il capogruppo M5s, Gavino Bigella – ma il mancato accordo ci ha costretto a riprendere la linea di indirizzo iniziale». Ma tra l’opposizione (Alessandro Carta, Massimo Cossu e Massimiliano Ledda) c’è chi sostiene che indicare dei requisiti specifici rispetto alla nomina del presidente dell'Ente Parco, «non compete all'amministrazione comunale, bensì al ministero dell'Ambiente d'intesa con il presidente della Regione, - osservano - un atto che non si addice ad una maggioranza rispettosa delle leggi e delle regole come il M5s si prefigge di essere, e che ad oggi, risulta incapace di spendere i 3 milioni e 200 mila euro concessi e destinati al sistema idrico».
La delibera, proposta e votata solo dalla maggioranza «pare poco pertinente al significato politico che si poteva attribuire - aggiungono - rimarcando con forza e in maniera unanime l'importanza di sostenere la nomina di un nostro concittadino. Rimaniamo dell'idea che ben più importante di una nomina sia la volontà politica di questa amministrazione di mettere in discussione un sistema di gestione del Parco che dal 1997 non è mai cambiato e che accolla al solo Comune di Porto Torres tutti gli oneri e i costi di gestione, mentre permette di condividere, per ovvie ragioni geografiche ai comuni vicini gli onori e benefici». Il consigliere Claudio Piras ha invece parlato di competenze e non di residenza «perché non sono d’accordo di vincolare le candidature a chi è cittadino di Porto Torres ma solo a chi conosce realmente il territorio».
La consigliera Paola Conticelli ritiene che «i requisiti richiesti dalla delibera non siano legittimi perché non rispetta il principio di discrezionalità e in questo modo si limita l’indirizzo del consiglio che dovrebbe concentrarsi su progetti seri di riqualificazione che l’amministrazione dovrebbe presentare al ministero». Nella seduta “aperta” con la rappresentanza del parco il vicepresidente Antonio Diana ha precisato che «a prescindere da chi potrà essere il presidente, l’Isola ha bisogno di piani e progetti di sviluppo», mentre i consiglieri Delfo Poddighe e Marco Vannini hanno sottolineato la necessità di lavorare insieme per rendere l’isola fruibile e strutturata partendo dalla sistemazione del servizio idrico, presidio medico e trasporti.
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