A Cagliari dal 30 agosto al 4 settembre, cinque giorni di seminario sulle aree minerarie del Sulcis, con la partecipazione di 150 tra i migliori laureandi dei politecnici di Milano e Torino e gli interventi, tra gli altri, di Jaques Herzog, Stefano Boeri e Aldo Bonomi
CAGLIARI - Dal 30 agosto al 4 settembre, presso il Teatro Nanni Loy e l’Aula Magna della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Cagliari, 150 fra i migliori studenti dei Politecnici di Torino e Milano (selezionati dall’Alta Scuola Politecnica e coordinati da Stefano Boeri, con Michele Brunello, Barbara Cadeddu, Massimo Faiferri, Camilla Ponzano e Salvatore Porcaro), parteciperanno ad un seminario di studi sul recupero economico, ambientale e paesaggistico delle aree minerarie del Sulcis, nella Sardegna sudoccidentale. L’organizzazione è a cura dell’Alta Scuola Politecnica in collaborazione con la Regione Autonoma della Sardegna, la facoltà di Architettura dell’Università di Cagliari, FESTARCH e l’E.R.S.U. (Ente Regionale per il Diritto allo Studio Universitario).
Situate in un territorio incontaminato e di incomparabile bellezza, le aree minerarie dismesse del Sulcis rappresentano uno straordinario complesso di archeologia industriale, oltre che un paesaggio di grande importanza nella storia e nella memoria collettiva di migliaia di famiglie della zona.
Nel corso dei cinque giorni del seminario, coordinato da ricercatori delle facoltà di architettura di Cagliari e Milano, gli studenti dell’Alta Scuola Politecnica saranno chiamati a riflettere sulle diverse angolature dalle quali è possibile guardare al recupero delle aree minerarie dismesse: geologica, tecnologica, ambientale, turistica, di progettazione del paesaggio costiero, di esecuzione dei lavori, di implementazione del sistema di decisioni.
Oltre ad un’approfondita presentazione dello stato attuale degli studi e dei progetti sulle aree del Sulcis, a cura dell’IGEA e degli Uffici competenti della Regione Sardegna, nel corso del seminario saranno anche valutate attentamente le opinioni critiche e conflittuali che in questi anni si sono espresse a proposito dei progetti di recupero.
Per cinque giorni, gli studenti avranno dunque modo di ricostruire la vicenda e gli scenari aperti dalla riprogettazione di questo straordinario brano di costa mediterranea sulla base di comunicazioni di esperti, protagonisti e testimoni. Tra essi, meritano di essere citati gli architetti svizzeri Herzog & de Meuron che propongono il recupero delle aree minerarie di Monteponi, e il sociologo Aldo Bonomi, che si è occupato di politiche di rilancio dell'imprenditorialità giovanile. In conclusione del seminario, gli studenti dell’ASP saranno chiamati a redigere un breve paper di commento.
Il fatto che un gruppo multidisciplinare di giovani osservatori sia chiamato a ragionare su una vicenda di grande e accesa attualità, rappresenta un fattore di indubbio interesse per la Sardegna, per l’Università italiana e - negli auspici degli organizzatori del seminario - anche per una civile evoluzione della riflessione tecnica e politica sul sistema di valorizzazione e recupero delle aree minerarie in Italia.
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