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Giovanni Baldassarre Spano
7 maggio 2024
L'opinione di Giovanni Baldassarre Spano
Alghero non può rinunciare al nuovo ospedale
Dopo la decisione della Giunta Regionale di cancellare le delibere di quella Solinas con le quali si prevedeva l’edificazione di nuovi ospedali nel territorio regionale, Alghero si trova nell’incertezza del futuro dei suoi servizi sanitari. Avevo espresso sin da subito il mio giudizio negativo per quella che era stata una decisione preelettorale, dal solo sapore propagandistico, che vedeva la inutile e dannosa collocazione presso la località di Mamunatanas di un nuovo ospedale cittadino. Tuttavia tra il sostenere che le decisioni prese erano da rivedere poiché assurde e dire “non vi è bisogno di alcun nuovo ospedale, basta far funzionare quelli esistenti”, ne passa. Questo virgolettato, che molti condividono pericolosamente, specie se si candidano a cariche politiche cittadine, è assolutamente falso.
Le infrastrutture ospedaliere attuali sono vecchie, collocate in più plessi e mancano della immediata possibilità di espansione. Questa sarà necessaria a fronte del rapido invecchiamento della popolazione, già in atto che da qui a dieci anni determinerà una domanda di servizi sanitari che sarà senza precedenti. A questo si aggiungerà la necessità che questi servizi debbano essere il più possibile prossimi al cittadino poiché ci sarà un numero di anziani con sempre meno assistenza da parte delle famiglie o con nessun parente a curarsi di loro. La natalità a 0 in questo senso presenterà nel prossimo e medio futuro delle tragedie sociali enormi. Per far funzionare i servizi sanitari ci vogliono infrastrutture ospedaliere di nuova generazione, da integrare a quelle esistenti in maniera progressiva. Ad Alghero deve sorgere una “cittadella sanitaria” che si proietti come punto di riferimento per tutto il nord ovest della Sardegna.
Abbiamo bisogno di un centro di lunga degenza, che veda l’assistenza adeguata e prossima di particolari pazienti, in maggioranza geriatrici. Ad Alghero tra un po’ sarà impossibile o non conveniente invecchiare. Dopo non poterci più nascere, questo sarà il nuovo fronte che la politica ma anche i cittadini apriranno se adotteranno scelte scellerate. L’ospedale deve poter avere una dimensione umana senza lasciare allo scoperto d’inverno la gente in attesa od senza potersi sedere par mancanza di posti, nonostante evidenti patologie. La sofferenza non può fare i conti né con la cassa né con i destini politici dei singoli. Oltre i problemi infrastrutturali è sotto gli occhi di tutti la carenza del personale medico ed infermieristico. L’attuale sistema sanitario anche a livello nazionale sta assistendo all’esodo di queste figure all’estero. Qualcuno se ne stupisce, nonostante il sistema renda queste professioni pressoché infernali e non gratificanti.
Dopo aver insegnato ai giovani che il mondo è la loro casa ci aspettiamo che decidano di immolarsi qui ad ogni costo? La mancanza di queste figure non è data solo dai numeri chiusi dei rispettivi dipartimenti universitari ma dalla sistematicità dello svilimento del loro lavoro da parte della politica e da dirigenze incapaci. Per poter con forza pretendere ciò che spetta alla Città, gli algheresi devono votare persone serie, non ignoranti e con la visione a lungo termine dei problemi. Purtroppo la selezione politica e sempre più a ribasso e priva della necessaria competenza, anche culturale, che dovrebbe meritare. Cinque anni sono un periodo temporale che può essere rilevante nella vita e che cambia anche le prospettive a seconda dell’età di appartenenza. Cerchiamo di non sperare anche questi. Ad oggi per Alghero l’unica soluzione possibile è quella che fu proposta durante l’amministrazione Tedde ormai diversi anni fa, che prevedeva limitrofa all’esistente ospedale civile l’area di edificazione di una nuova infrastruttura. Il resto ad oggi è fuffa o stupidaggini come "non vi è bisogno di alcun nuovo ospedale, basta far funzionare quelli esistenti”.
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