L’attrice Donatella Pompadur e la Provincia di Sassari insieme contro la sclerosi laterale amiotrofica
Verrà inaugurata il prossimo 8 ottobre la prima sede sarda dell’Associazione sclerosi laterale amiotrofica (Sla). Troverà casa a Sassari, in piazza Cavallino de Honestis
SASSARI - Verrà inaugurata il prossimo 8 ottobre la prima sede sarda dell’Associazione sclerosi laterale amiotrofica (Sla). La onlus che si occupa di prestare assistenza alle vittime del morbo di Gehrig troverà casa a Sassari, in piazza Cavallino de Honestis, all’interno dei locali che ospitano la sede provinciale dell’Msp, l’ente di promozione sportiva che ha giocato un ruolo fondamentale nella realizzazione del progetto benefico fortemente voluto da Donatella Pompadur, attrice e soubrette, nota al grande pubblico per aver indossato i panni di Nina Castelli in “Vivere”, la celebre soap opera targata Mediaset. Oggi Donatella Pompadur ha incontrato il presidente della Provincia di Sassari, Alessandra Giudici, e l’assessore Pino Ortu, che hanno garantito il sostegno dell’amministrazione all’iniziativa. «Mi è capitato di venire in Sardegna già altre volte per sponsorizzare altre iniziative sociali», ha spiegato l’attrice ad Alessandra Giudici. «In quelle occasioni mi sono resa conto che della sclerosi laterale amiotrofica nell’isola si sa pochissimo – ha aggiunto – e proprio partendo da questa considerazione ho deciso di attivarmi per garantire anche ai malati sardi di Sla la presenza dell’associazione, che se non altro costituisce un supporto morale e pratico adeguato alle loro esigenze».
La sclerosi laterale amiotrofica è una malattia degenerativa che interessa il primo e il secondo motoneurone, portando a una paralisi progressiva dei quattro arti e dei muscoli deputati alla deglutizione e alla parola. Il decorso medio è di circa tre anni e la morte sopravviene nella maggior parte dei casi per insufficienza respiratoria. La sua incidenza è relativamente bassa, ma malgrado questo aspetto la Sla rappresenta un grosso problema, sia sul piano terapeutico che su quello assistenziale. Attualmente l´approccio al malato di Sla rimane limitato alla diagnosi, e il paziente viene affidato quasi sempre alle cure della famiglia, costretta ad assistere impreparata e impotente al progredire della malattia. Nonostante il gran parlare che del morbo di Gehrig si è fatto negli ultimi anni, quando il caso di alcuni famosi calciatori italiani colpiti da Sla fece ipotizzare un suo legame col doping (la malattia, tra l’altro, prende il nome da Lou Gehrig, famoso giocatore americano di baseball, che fu il primo caso di Sla mai individuato), la ricerca ha fatto pochissimi passi avanti e gli effetti sociali della sclerosi laterale amiotrofica continuano a essere devastanti.
Donatella Pompadur, che tre anni fa ha visto morire suo papà proprio per questo motivo, senza che i medici potessero far niente, ha deciso di tendere una mano alle sfortunate vittime del morbo. Anche in Sardegna, terra alla quale si sente particolarmente legata anche per un altro motivo. «Io e il mio compagno siamo tifosissimi del Cagliari – racconta con tono scherzoso – è una passione che mi ha trasmesso lui, che da bambino adorava Gigi Riva». Ma il legame tra l’isola e Donatella non è tutto qui: negli ultimi mesi le sue incursioni sono state sempre più frequenti, e quasi sempre come testimonial di associazioni di volontariato e di sostegno alla ricerca medica. «L’idea di far mettere radici anche in Sardegna all’associazione è un’opera davvero meritoria, a prescindere dall’incidenza che la malattia può avere nel nostro territorio», ha spiegato Alessandra Giudici, manifestando apprezzamento per la scelta dell’Msp di intitolare l’associazione sassarese a Francesco Pompadur, il padre di Donatella. Sul piano pratico, il sostegno della Provincia di Sassari all’importante iniziativa scatterà già dal prossimo 8 ottobre: in occasione dell’inaugurazione della sede, infatti, l’Msp ha deciso di organizzare una grande manifestazione a metà tra sport e spettacolo (ma per ora i dettagli sono top secret) che godrà del patrocinio dell’amministrazione provinciale.
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