Il progetto, finanziato dall’Unione Europea con i fondi Interreg IIIA, prevede azioni tra paesi transfrontalieri (Toscana, Sardegna e Corsica)e consente di attivare scambi tra i territori costieri e dell’entroterra, potenziando l’associazionismo come strumento di emancipazione sociale degli utenti dei Servizi di Salute mentale
CASTELSARDO - Un progetto che metta a confronto tra loro modelli di intervento innovativi per la promozione di reti di salute mentale. È il progetto «Mare, coste e dintorni» che vede impegnati il Dipartimento di Salute mentale dell’Azienda Sanitaria locale n. 1 di Sassari in qualità di partner, insieme al Dipartimento di Salute mentale di Massa Carrara e Livorno in qualità di soggetto responsabile del progetto ed il Dipartimento di Salute mentale di Bastia, Corsica. Il programma, che vede la partecipazione del Comune di Castelsardo, è stato presentato questa mattina nella sala XI del Castello dei Doria.
Il progetto, finanziato dall’Unione Europea con i fondi Interreg IIIA, prevede azioni tra paesi transfrontalieri (Toscana, Sardegna e Corsica) e consente di attivare scambi tra i territori costieri e dell’entroterra, potenziando lo spirito e le azioni già promosse con altri progetti, e cioè l’associazionismo come strumento di emancipazione sociale degli utenti dei Servizi di Salute mentale. Il progetto inoltre consente di avviare un percorso formativo rivolto ad operatori, utenti, familiari ed amministratori che gravitano all’interno del mondo della salute mentale, favorendo la comparazione di modelli di intervento. Attraverso questo programma sarà possibile anche realizzare azioni nel periodo invernale, in cui si prevede l’interazione di giovani studenti ed associazioni di utenti e familiari.
«Il significato del progetto – ha illustrato Paolo Pini, responsabile del Dipartimento di salute mentale dell’Azienda sanitaria di Livorno e responsabile del progetto stesso – è quello di conoscere le modalità di azione dei nostri colleghi, anche di quelli all’estero, sulle problematiche della salute mentale. Costituisce quindi l’opportunità per scambiare le proprie esperienze con quelle di altre realtà».
E intanto mercoledì sera, con un giorno di anticipo, sono arrivate al porto di Frigiano, a Castelsardo, una barca a vela toscana e un catamarano francese con a bordo medici, esperti navigatori e, soprattutto, utenti con disabilità. La prima imbarcazione di 13 metri, partita da Portoferraio nell’isola d’Elba, aveva a bordo 8 membri di equipaggio, mentre la barca francese, anch’essa lunga 13 metri e con 10 persone a bordo tra utenti e operatori, aveva salpato l’ancora prima da Bastia e, dopo una breve tappa, da Rondinara, vicino a Bonifacio in Corsica. Un’esperienza unica per gli utenti coinvolti nel viaggio e che li ha messi di fronte a sensazioni irripetibili. Il viaggio in barca però è soltanto una parte del programma, l’altra parte infatti vede alcuni utenti, assieme ad operatori e famiglie, impegnati in campeggio a Fertilia.
«Un progetto come questo – ha spiegato Bruno Zanaroli, direttore generale dell’Azienda Sanitaria Locale n. 1 di Sassari – in grado di creare “rete” tra strutture sanitarie simili e capace di mettere a confronto esperienze diverse e tra loro lontane, potrebbe rappresentare un momento di crescita e di sviluppo, sia per gli operatori del settore che per gli utenti». Un percorso che, rapportato alla Sardegna, sembra in linea con il Piano sanitario regionale, che vuole appunto creare una “rete” tra i servizi sanitari, personalizzare gli interventi per l’utenza, sostenere il territorio e porre le basi per un’intensa opera di qualificazione del personale.
«Viviamo in un’isola, ma non vorremmo che anche la Salute mentale fosse considerata “un’isola” a sé – ha detto Alba Corona, responsabile del Dipartimento di salute mentale dell’Azienda sanitaria sassarese – e questo progetto è l’occasione per creare un ponte con altre realtà, con altre esperienze, con altri modelli di intervento, che necessitano di essere confrontati». Lo schema che ci si prefigge è quello di portare l’utente ad un affrancamento dai servizi, renderlo autonomo offrendogli una “rete” di opportunità che gli permetta di camminare da solo.
L’intero programma, che per l’Azienda Sanitaria sassarese avrà la durata di due anni, vedrà gli operatori sanitari impiegati prima nella formazione e nella sensibilizzazione nelle scuole, poi in altre importanti azioni che potranno scaturire alla luce delle esperienze con le altre realtà italiane e straniere. Il progetto inoltre vede la partecipazione delle famiglie, delle associazioni di utenti e dei Comuni.
Tra questi figura il Comune di Castelsardo, sede di un Centro di Igiene Mentale (Cim) dell’Azienda Sanitaria Locale n. 1. L’amministrazione castellanese in questi giorni ha messo a disposizione dei “navigatori” le strutture portuali di Frigiano e ha offerto la sua collaborazione attraverso l’assessorato comunale ai Servizi sociali.
«Siamo stati coinvolti in quanto città con porto – ha spiegato Franco Cuccureddu, sindaco di Castelsardo – e la proposta, oltre che interessarci, ci è piaciuta molto. Crediamo infatti in questo progetto, perché pensiamo che anche la comunicazione nella sanità sia un momento di confronto e crescita». L’incontro potrà quindi essere anche un momento per illustrare alcuni progetti pilota che il Comune sta portando avanti, oltre che lo spunto per la realizzazione di percorsi dedicati alle persone con disabilità.
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