Le continue ordinanze di limitazione dell´utilizzo dell´acqua e le ripetute revoche delle stesse non danno garanzie ai cittadini sempre più diffidenti verso il gestore unico Abbanoa.
PORTO TORRES – Nonostante la revoca dell’ordinanza sulle limitazioni dell’utilizzo dell’acqua di rete destinata al consumo diretto, ormai dopo anni di interruzioni continue del servizio la diffidenza s’è diffusa tra i cittadini. Inoltre nonostante le comunicazioni ufficiali della società Abbanoa, che certificano la bontà dell’acqua continuano le segnalazioni da parte di cittadini che vedono sgorgare acqua torbida dai propri rubinetti. Per tanto la situazione dell’acqua “potabile” sta diventando sempre più insostenibile.
I cittadini esasperati passano all’azione anche se in ordine sparso: chi si riunisce in comitati contro le pretese di pagamento esagerate, chi, per essere sicuro, si fa analizzare l’acqua presso laboratori privati e chi procede già con azioni giudiziarie contro i disservizi del gestore unico del servizio idrico. Abbanoa aveva comunicato, qualche giorno fa, che le ulteriori analisi eseguite sui campioni confermavano la rispondenza di tutti i parametri analizzati (nitriti e cloriti compresi) ai valori imposti dalla legge, rilevando che i recenti problemi di non conformità erano limitati alla sola fontanella pubblica “Capitaneria” presente nell’area commerciale portuale. Un terminale di rete il cui mancato utilizzo nel periodo estivo ha comportato un rallentamento del flusso che generava le problematiche emerse, risolte con la chiusura della fontanella. Le ordinanze di restrizione dell’uso potabile dell’acqua emanate negli ultimi due anni sono state diverse, anche se spesso e volentieri gli utenti stessi hanno potuto verificare direttamente la non potabilità di quest’ultima da una semplice analisi visiva.
Infatti l’acqua per potersi definire potabile, oltre a dover rispettare precisi parametri chimici e microbiologici deve essere innanzitutto, incolore e inodore, caratteristiche queste ultime due che sempre più frequentemente non sono rispettate dall’acqua che arriva nei rubinetti della città. Il passo verso la psicosi è breve poiché i cittadini non sono più sereni anche quando le restrizioni non sono in vigore. In altre parole si trova nella condizione di dover consultare i quotidiani o di dover chiedere ad amici e parenti se hanno notizie in merito alla potabilità dell’acqua che dovrebbe essere, in un paese civile, un fatto scontato e garantito.
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