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Mariangela Pala 11 dicembre 2013
L’arte del presepe turritano in mostra
Prende il via la mostra dei presepi «Seguendo la stella», venerdì 13 dicembre nelle cumbessias e nella Basilica di San Gavino alle 17. Giacomo Rum, uno dei promotori ci mostra in anteprima i presepi


PORTO TORRES - Venerdì 13 dicembre nelle cumbessias e nella Basilica di San Gavino si accenderanno le luci per i presepi della tradizione con «Seguendo la stella», a cura del Gruppo di volontariato ricreativo Parrocchia Santi Martiri Turritani, guidato da Don Mario Tanca. L’inaugurazione della mostra è prevista per le ore 17, e resterà aperta tutti i giorni dalle ore 10.30 alle 12.30, e di pomeriggio dalle 16.30 alle 20, fino al 6 gennaio. Sono circa trenta i presepi che verranno esposti, alcuni ancora da ultimare, altri già in mostra nelle vetrine dei negozi del centro e negli spazi dei locali sfitti, aperti per l’occasione, per illuminare una città che ha bisogno di speranza. Luci, colori, fantasia e l’amore viscerale per un’arte, quella del presepio che, anche per il 2013, promette di stupire. Porto Torres accende le luci per ospitare tanti artisti che, con i materiali più diversi presenteranno le loro opere.

Nelle cumbessias troviamo il vecchio quartiere di San Gavino costruito dalle mani esperte di Nando Nocco che, con l’associazione Intragnas ha realizzato il presepe «etnico» con i personaggi che indossano il costume sardo di Porto Torres, «l’associazione Intragnas ha ricostruito il costume portotorrese in base ad un quadro, quello originale, un documento – ha precisato Nando Nocco - che è servito per la ricostruzione scrupolosa del costume». Ad accompagnarci in questa visita in anteprima, Giacomo Rum, ex sindaco, uno dei promotori dell’iniziativa che ci mostra i suoi presepi creati con materiale recuperato, scarti di lavorazione di falegnameria, « la passione per i presepi nasce da bambino, una passione che continua e che aveva portato a sviluppare venti anni fa un’iniziativa simile intitolata Seguendo la stella, che oggi abbiamo riproposto a costo zero». Grandi statue di legno si possono scrutare dalla grata di una finestra, illuminata da una stella luminosa che indica la via da seguire, un’altro dei lavori che Giacomo Rum esibisce.«Sono opere impegnative da sistemare a casa, pertanto a volte si tenta di razionalizzare e sintetizzare il lavoro, concentrandosi più sul momento della nascita» - sostiene Rum. Ci colpisce la bellezza e l’originalità del paesaggio realizzato con la pasta, dai bambini dell’oratorio, segno che anche le nuove generazioni sanno esprimere con creatività la tradizione, «io credo che questa sia una bella attività artigianale per i giovani - interviene Rum- per me è un’attività senza fini di lucro, ma per un giovane potrebbe rappresentare un vero e proprio lavoro».

Altre rappresentazioni attirano la nostra attenzione, sono le creazioni degli Amici del Presepe (Angelo Masala, Antonio Contini, Vincenzo Camoglio, Pasquale Billi e Giacomo Rum), ma c’è anche Fabrizio Budroni, ceramista da molti anni, contribuisce a valorizzare i vari scenari. «Noi avremmo voluto che questo evento diventasse una ricorrenza fissa, il desiderio sarebbe quella di ripeterla, coinvolgendo altri artisti per trasformarlo in un fenomeno di attrazione, qualitativamente valido, la speranza – continua Rum – sarebbe quella che qualcuno venendo a visitare la mostra, sentisse anche il desiderio di realizzare lui stesso un presepe». Un altro paesaggio da ultimare, proposto dai ragazzi post-cresima, completa l’allestimento del piano superiore delle Cumbessias, la novità di quest’anno è che uno dei lavori sarà esposto all’Antiquarium turritano. Continua il «viaggio» con Giacomo Rum che, ci accompagna all’interno della Basilica di San Gavino, quasi non vedesse l’ora di mostrarci l’ultima sua creazione, un presepe restaurato e valorizzato dalle statue antiche di 120 anni. «Lo contraddistingue la porta chiusa, che significa la non accoglienza, indipendentemente dalla nascita di Gesù, vi è il messaggio come in tutti i miei presepi, della stigmatizzazione di porte chiuse e tutti fuori, chi vorrà accogliere Gesù aprirà quelle porte, un messaggio alla società che spesso appare indifferente» – conclude Rum.

Un appuntamento suggestivo che anche quest’anno propone il presepio nella grotta della Consolata, unica opera già allestita. Altri appuntamenti riguardano,la serata del 21 dicembre con il ritorno del Presepe vivente itinerante: un lungo corteo di figuranti attraverserà le vie del centro cittadino, sino ad arrivare alla Basilica di San Gavino, dove si svolgeranno le rappresentazioni degli antichi mestieri. L'evento è curato dal Volontariato Vincenziano e dal Gruppo di volontariato ricreativo Parrocchia Santi Martiri Turritani. Dal 15 al 22 dicembre sarà anche Natale alla Torre aragonese: l'associazione Giudicato di Torres costruirà un percorso conoscitivo degli usi e costumi medioevali fra armi, abiti, giochi e strumenti musicali.

(nella foto: il presepio di Giacomo Rum in allestimento)
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