Il ballottaggio metterà di fronte i due avversari che punteranno ad accaparrarsi anche i voti degli “sconfitti”, i quali si dichiarano soddisfatti dei risultati ottenuti
PORTO TORRES - Quasi tre quarti del percorso fatto: ora manca poco. La corsa a sindaco di Porto Torres sembra una gara automobilistica in cui è chiaro, le formula uno in pista che si contendono il primo posto sono due, Luciano Mura (centrosinistra) e Sean Wheeler (M5S): il primo ha ottenuto il 29,9% delle preferenze, il secondo il 26,9%. Un esito che dovrà essere completato alla luce del secondo turno il prossimo 14 giugno, quando il centrosinistra dovrà confermare il risultato ottenuto finora: in vantaggio rispetto al Movimento pentastellato che è diventato primo partito con 2689 voti contro i 1618 del Partito democratico, secondo partito in città che gode dell’alleanza con il Centro democratico, Partito dei Sardi, Sel e la civica Proposizione.
Il ballottaggio metterà di fronte i due avversari che punteranno ad accaparrarsi anche i voti degli “sconfitti”, i quali si dichiarano soddisfatti dei risultati ottenuti. L’indipendentista
Nicola Franca, candidato sindaco di Casa Comune non ha i numeri (2,16% dei voti) per conquistare il seggio nel prossimo consiglio comunale ma si dichiara comunque soddisfatto: «Il risultato ottenuto è positivo perché siamo una forza nuova formata di recente. Siamo stati danneggiati dal M5S che ha strumentalizzato, in maniera populista la lotta indipendentista e l’ha istituzionalizzata nel Parlamento Italiano, rubando le nostre battaglie e le nostre tematiche per diluirle in un grande minestrone di semplice protesta interna al sistema Italia».
Casa Comune ha deciso di non schierarsi al ballottaggio e lasciare ai cittadini la libertà di votare, iniziando un percorso di opposizione dall’esterno. Conferma invece lo stesso risultato del 2010
Gilda Usai Cermelli con il 6,26%, che però non le permette di conquistare il seggio nel prossimo Consiglio comunale «ringrazio i cittadini per avermi sostenuta e aver condiviso il nostro programma. Noi come gruppo abbiamo mantenuto il nostro elettorato, ponendoci come alternativa all’amministrazione Scarpa-Ligas. Questo è un momento delicato in cui bisogna aiutare la città a farla rinascere, pertanto siamo aperti al dialogo con tutte le forze politiche e gli schieramenti in campo per intraprendere una strada insieme per il bene di Porto Torres».
Non poteva non essere soddisfatto
Massimo Mulas per il consenso ottenuto pari all’11,42% che ha ringraziato tutti coloro che hanno espresso fiducia nel suo progetto, e lasciato perfino il posto conquistato di consigliere comunale dell’opposizione al primo degli eletti, Alessandro Carta, segretario di Autonomia popolare. « Invito i miei elettori a sentirsi liberi di scegliere senza nessun vincolo perché voglio che sia un ballottaggio pulito, dove sia solo la gente a scegliere e allontanare ogni dubbio sul futuro. La politica si fa tutti i giorni, anche fuori dalle istituzioni, quindi proseguirò quella che per me è sempre stata la più grande passione della mia vita, provando a far crescere questa passione anche in altri cittadini liberi», ha dichiarato Mulas.
Un progetto nuovo il suo, secondo quanto dichiara il terzo classificato
Costantino Ligas (sardisti e civiche) che con il 23,22% si dichiara soddisfatto dei voti ottenuti e della percentuale delle liste, (in particolare la lista Psd’Az che incrementa i voti con all’interno esponenti del Movimento), ma non pienamente: all’appello mancherebbero 300 voti che forse avrebbero favorito il M5S. Uno scenario frammentato quello emerso dalle elezioni che evidenzia come oggi l’astensionismo e lo stesso voto di protesta rappresenti ormai un tratto strutturale della nostra società tale da farci abituare a cittadini indifferenti alla politica con la ”P maiuscola”. Porto Torres è una di quelle realtà dove la debolezza delle istituzioni, ancora più ingessate e isolate dal resto del mondo, ha portato in questi anni ad un incancrenirsi dei problemi reali che non hanno soluzioni semplicistiche, come vorrebbero farci credere, ma complesse e per i quali sarebbero necessarie ben altre capacità e competenze di quelle che qualcuno ci prospetta.
Commenti